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Incidente auto Polizia provinciale e condizioni del parco auto, interviene il presidente Sabattini

«Il parco auto della Polizia  provinciale è efficiente, non è vetusto e negli ultimi anni abbiamo continuato a investire, compatibilmente con le attuali difficoltà di bilancio, per un ammodernamento peraltro fisiologico e assolutamente indispensabile visto l’intenso utilizzo dei veicoli». Lo afferma Emilio Sabattini, presidente della Provincia di Modena, a proposito delle affermazioni di esponenti del sindacato Sulpm dopo l’incidente di martedì 21 maggio a Casona di Marano tra un’auto della Polizia provinciale e un furgone sulla strada provinciale 4 Fondovalle Panaro.

«E’ sbagliato – sottolinea Sabattini – attribuire la causa dell’incidente alle condizioni del mezzo utilizzato dagli agenti, visto che è stato accertato che il conducente, a causa della velocità elevata, ha perso il controllo del mezzo invadendo in curva la corsia opposta, proprio mentre arrivava l’auto della Provincia, senza che gli agenti potessero fare nulla per evitare lo scontro».

Per quanto riguarda le condizioni dei due agenti, uno è stato dimesso dall’ospedale, mentre la donna è stata operata a causa di una serie di fratture; dagli accertamenti medici non sono risultate lesioni a organi vitali.

Il parco auto in dotazione ai 23 agenti della Polizia provinciale è composto da 25 automezzi più tre moto che percorrono circa 20 mila chilometri all’anno e con una percorrenza media inferiore ai 150 mila chilometri. E i mezzi in passato non hanno subito incidenti gravi.

Ogni anno la Polizia provinciale effettua oltre mille controlli, in gran parte sullo svolgimento della caccia e della pesca (l’incidente a Marano è avvenuto proprio mentre gli agenti si recavano a effettuare un controllo sulla pesca), il resto sono controlli ambientali e interventi legati al codice della strada.

La Polizia gestisce, inoltre, centinaia di chiamate telefoniche ogni anno di cittadini che segnalavano situazioni di particolare criticità o legate alla caccia o per il recupero di fauna selvatica in difficoltà, affidata al Centro fauna selvatica Il Pettirosso che opera sulla base di una convenzione con la Provincia.

















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