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Dal commissariamento al rilancio: una nuova e modernissima sede per le Scuole Manzoni di Bologna

conferenza-presentazione«Questa nuova scuola, bellissima e sicura, è la dimostrazione di cosa può fare la società civile quando si attiva. Un edificio così moderno chiama noi amministratori pubblici delle scuole statali ad uno sforzo supplementare, per essere all’altezza di questi standard, anche in fatto di sicurezza». Con queste parole il sottosegretario all’Istruzione Gian Luca Galletti ha elogiato, stamane in conferenza stampa, gli spazi della modernissima sede che dal prossimo anno scolastico ospiterà le Scuole Manzoni.

Dall’anno scolastico 2013-2014, infatti, lo storico Istituto bolognese vivrà in moderni e bellissimi spazi al Villaggio del Fanciullo di via Scipione dal Ferro 10/2.

Il plesso scolastico, ormai in fase di completamento, è stato presentato oggi alla cittadinanza. Gli anni del commissariamento sono lontani. Le difficoltà che hanno scosso la Fondazione Malavasi nel 2006 appartengono al passato: un approdo che segna la rinascita delle Scuole Manzoni.

Se è sempre stata l’innovazione a muovere l’offerta formativa del Manzoni, quella stessa attenzione al futuro ha indotto la Fondazione Elide Malavasi, ente gestore, a puntare tutto sulla sicurezza.

Il nuovo edificio risponde alle più recenti normative in ambito di sicurezza su tutti i fronti: statico strutturale, anti-sismico, prevenzione incendi, impiantistica, procedure di evacuazione e piani di emergenza. Un’operazione fatta di numeri importanti: oltre 4.800 metri quadri di spazio per gli studenti che valgono, nel complesso, un investimento da circa 6 milioni di euro.

Un progetto si candida a modello di riferimento per la sicurezza degli studenti sotto le Due Torri e pone il neonato ‘Campus Manzoni’ al centro del disegno che sta riqualificando la Cirenaica come una piccola cittadella dei saperi.

«Questo arrivo delle Manzoni al Villaggio del Fanciullo — ha rimarcato la presidente del quartiere San Vitale Milena Naldi —, segna un processo di rigenerazione urbana importante, riportando a nuova vita l’impianto della vecchie Grafiche Dehoniane. I ragazzi avranno per loro un sistema di servizi di qualità e quantità spaventosa».

Staticamente parlando, il nuovo fabbricato è stato progettato e realizzato per sostenere carichi più elevati di quelli previsti oggi dall’attuale normativa scolastica.

Il sismologo Alessandro Martelli, già direttore del Centro ricerche Enea di Bologna, elenca le priorità: «Questo è un esempio di come i problemi vadano anticipati, per evitare guai ben più grossi di un esborso economico. Le nuove Manzoni sono una scuola sicura e ci si mossi per tempo. Le scuole sono gli edifici pubblici che dovrebbero offrire le maggiori garanzie di sicurezza: non basta che non crollino. Devono rimanere assolutamente intatte. Ciò significa che, a fronte di qualsiasi evento incidentale che possa interessarle, dovrebbe esserne garantita la totale integrità».

Obiettivo più che complicato in quegli istituti ospitati in edifici storici, per mettere in regola i quali, in Italia, servirebbero non meno di 13 miliardi di euro.

Il segretario generale della Fondazione Malavasi, Adriano Loli Piccolomini, non ha dubbi: «Siamo i primi a metterci avanti con la sicurezza in modo così radicale. Un conto infatti è mettere a norma un palazzo vecchio o comunque esistente, ben altro risultato è varare una sede nuova».

La nuova struttura è il coronamento di un cammino di risanamento che soltanto sette anni fa pareva impossibile. Le Scuole paritarie Manzoni sono presenti a Bologna fin dal 1950, ma già nel 1934 era iniziata la storia di quella che è poi diventata, nel 1985, la Fondazione Malavasi. Una storia fatta di passaggi importanti, che nel 2006 conobbe il suo momento più buio. La situazione patrimoniale, infatti, era fortemente compromessa e nello storico plesso di via Santo Stefano 49 rimanevano 150 studenti e 40 tra dipendenti e docenti. Così l’allora prefetto di Bologna Vincenzo Grimaldi corse ai ripari nominando Mauro Morelli commissario straordinario.

«La Fondazione era ad un bivio — ripercorre Morelli —: risanare o chiudere tutto. Era già stato alienato lo studentato di Via Odofredo, promesso in vendita l’immobile di Via S. Stefano e con il ricavato era stata acquistata un’area edificabile ad uso scolastico in Via Villari». Ragioni contingenti hanno impedito che quel disegno si concretizzasse ed il Comune chiese alla Fondazione di cedergli l’area di Via Villari, destinata a divenire verde pubblico, in cambio di un’area nella zona Bertalia-Lazzaretto. «Al mio arrivo — prosegue Morelli — in conseguenza di accertati problemi di inquinamento acustico su quell’area, posi il mio veto all’edificazione della nuova scuola sul terreno offerto in permuta dal Comune. Chiesi, invano, che venisse proposta un’area alternativa».

Ma l’attività scolastica, nel frattempo, era ripartita e con pazienza arrivarono anche risultati confortanti: «Famiglie e studenti hanno apprezzato la nostra offerta; grazie all’impegno della coordinatrice didattica prof.ssa Giovanna Degli Esposti, del segretario generale dott. Adriano Loli Piccolomini, del precedente coordinatore del doposcuola prof. Renato Tosi, e ad un team di docenti giovane e qualificato abbiamo raggiunto il numero di 300 studenti, limite di capienza della nostra attuale sede di Via Santo Stefano. Ciò ha reso naturale e conseguente l’investimento in questo nuovo e bellissimo contesto già autonomamente individuato».

Oggi, la permuta con Palazzo d’Accursio sta finalmente per concretizzarsi. Il nuovo Campus è realtà. La conclusione di questo lungo iter consentirà alle Scuole Manzoni di trasferirsi avendo assolto interamente tutti gli obblighi finanziari.

Per Paolo Marcheselli dell’Ufficio scolastico regionale, «la scuola bolognese sarà molto arricchita da questa struttura. Il contesto urbanistico sicuramente favorirà l’ampliamento dell’offerta formativa e ai docenti di realizzare meglio la didattica».

Del resto le Scuole Manzoni furono all’avanguardia nell’istituire il registro elettronico nel 2007 e in seguito i badge identificativi. E che dire del progetto che ogni mattina mette un tablet tra le mani dei ragazzi, per dire addio alle vecchie lezioni frontali e portare l’insegnamento su un nuovo livello di coinvolgimento?

Di sicuro non si tratterà della solita scuola: oltre all’innovativo percorso formativo basato sulle nuove tecnologie, i ragazzi vivranno anche il clima del Campus ‘all’americana’, un luogo in cui studiare, crescere e divertirsi insieme.

«Oltre ai licei classico, scientifico, scientifico delle scienze applicate, e l’istituto tecnico dei Trasporti e della logistica — aggiunge la coordinatrice didattica Giovanna Degli Esposti — apriremo dal 2014-2015 anche la scuola media e il liceo scientifico sportivo. Già pronto un protocollo con il Coni, il Bologna calcio, il Cusb e la facoltà di Scienze motorie dell’Alma Mater. In tutti i corsi il trend di studenti è in crescita, e finora siamo stati costretti a respingere qualche richiesta, a malincuore. Un’altra delle ragioni alla base del nuovo Campus».

presentazione-manzoni

Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti Mauro Morelli, presidente della Fondazione Elide Malavasi, Gian Luca Galletti, sottosegretario all’Istruzione; Milena Naldi, presidente del Quartiere San Vitale; Paolo Marcheselli dell’Ufficio scolastico provinciale, Alessandro Martelli, sismologo, e la coordinatrice didattica Giovanna Degli Esposti

 
















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