sabato, 14 Dicembre 2024
16.1 C
Comune di Sassuolo
HomeAppuntamenti"Cortili Aperti": anche a Modena si schiudono portoni e cancelli





“Cortili Aperti”: anche a Modena si schiudono portoni e cancelli

Domenica 26 maggio, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 l’Associazione Dimore Storiche Italiane, delegazione di Modena, con la collaborazione dell’assessorato al Centro storico del Comune di Modena, proporrà la tredicesima edizione di “Cortili aperti”,una serie di visite a palazzi storici privati abitualmente chiusi al pubblico. Le strade scelte quest’anno sono via San Geminiano, via Canalino, via Saragozza, via Mascherella e vicolo delle Asse.

Il percorso 2013, organizzato dalla delegata modenese Gioia Bertocchi Brizzi e da Silvia Giberti Soragni, offre l’occasione di vedere e di conoscere luoghi particolarmente importanti del nostro centro storico: androni con scaloni affrescati di grande effetto e cortili molto spesso fuori dallo sguardo dei passanti. Sette le tappe proposte: si inizia in via San Geminiano con il complesso di San Geminano, ex monastero delle monache Agostiniane di San Geminiano, oggi sede della Facoltà di Giurisprudenza. Qui si potranno ammirare il giardino, il loggiato e l’aula magna. Si passerà poi in via Canalino 79 per ammirare androne e scalone di palazzo Corfini, quindi in via Saragozza 86 per vedere l’androne, il cortile e la scala che porta al campanile, del ‘500, di casa Sbrozzi. Sempre in via Saragozza, ma al civico 92, sarà possibile vedere palazzo Raisini con un interessante androne affrescato, un cortile interno ed uno scalone decorato da cui avere un insolito scorcio del loggiato di S.Geminiano.

Sarà poi la volta dell’androne, scalone e cortile di palazzo Marchetti,in via Mascherella 21-23, detto “del Belvedere” per la spettacolare posizione in fondo a corso Canalgrande. Si proseguirà poi, passando per il vicolo privato a fianco della chiesa di Santa Maria delle Asse di corso Canalgrande 10, fino al magnifico giardino di palazzo Schedoni, in vicolo Santa Maria delle Asse, che chiuderà in bellezza il percorso di quest’anno.

Nel complesso San Geminiano sono previste letture di brani e poesie a cura della società Dante Alighieri –comitato di Modena. Sarà inoltre presentato un volume curato dall’ADSI dal titolo “Risorgimento a colpo d’occhio”. Da via San Geminiano partiranno le visite guidate, offerte gratuitamente dall’associazione, che illustreranno le notizie storico-artistiche curate da Giulia Squadrini.

L’iniziativa gode del patrocinio dell’assessorato al Centro storico del Comune di Modena e della Circoscrizione n. 1.

 

Come detto anche l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ha da mostrarsi in occasione della tredicesima edizione di “Cortili Aperti” e lo farà aprendo le sue porte a percorsi di visita organizzati, che porteranno curiosi ed appassionati di architettura e di storia locale dentro all’ex Complesso monastico di San Geminiano, ora sede del Dipartimento di Giurisprudenza. Le visite verranno effettuate domenica 26 maggio in intervalli orari compresi tra le 10.00 e le 13.00 e tra le 15.00 e le 19.00.

L’iniziativa promossa dall’Associazione Dimore Storiche, presieduta per la delegazione di Modena dall’architetto Gioia Bertocchi Brizzi con la collaborazione della dott. Silvia Giberti Soragni, consente di fare apprezzare rilevanti e spesso poco note testimonianze storiche e monumentali della nostra città. “E’ un’occasione importante – afferma il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza prof. Luigi Foffani – che permette di fare meglio conoscere alla cittadinanza un edificio di grande rilevanza storico-culturale quale è il complesso di San Geminiano, di recente restaurato e destinato a un uso pubblico significativo quale è quello di essere sede di una importante struttura universitaria”.

I percorsi di visita sono corredati di materiale esplicativo con testi del prof. Luigi Foffani, Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza, della prof. ssa Elena Corradini, docente di Museologia all’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, e della dott. ssa Giulia Squadrini, anche lei dell’Unimore, e della dott. ssa Clara Ghelfi.

STORIA DEL COMPLESSO SAN GEMINIANO

Il percorso di visita consentirà di fare apprezzare la storia e le testimonianze dell’antico monastero eretto in situ alla metà del 1300 e ampliato intorno alla metà del secolo successivo per diventare Convento delle Monache di San Geminiano e in seguito Istituto delle Orfane di San Geminiano, fino ad assumere nel corso del XVII secolo l’assetto attuale con la costruzione della nuova chiesa. Soppresso il convento alla fine del Settecento, l’edificio fu adibito a vari usi: in particolare nel settore prospiciente la via Camatta divenne sede della Scuola di Veterinaria, che all’inizio del Novecento fu sostituita dall’Istituto di Medicina Tropicale. Nel resto dell’edificio, a partire dal 1870, ebbe sede il Pio Istituto delle Orfanelle di Modena. Dopo i restauri che si resero necessari a seguito dei danni subiti da bombardamenti, sganciati nel corso della Seconda Guerra Mondiale, l’edificio divenne prima centro polivalente, succursale di alcune scuole ed ospitò, tra gli altri servizi, un teatro, una mensa cittadina e dal 1975 un pensionato universitario. L’intervento di restauro, iniziato nel 2003 a seguito di un accordo con la Fondazione San Paolo in cui erano confluiti l’Educatorio provinciale San Paolo e il Pio Istituto Orfanelle di san Geminiano, ha consentito di recuperare nell’antico edificio 12 aule, da 30 a 202 posti, di varia superficie, capaci di oltre 1.220 posti a sedere; 2 aule seminariali da 18 e 20 posti; 2 laboratori, uno linguistico e uno informatico rispettivamente di 25 e 24 posti a sedere; 4 aule studenti e 2 salette studenti con 105 posti a sedere e d un aula magna, a doppia altezza, ricavata nella ex-chiesa, che può essere utilizzata per conferenze e manifestazioni in ambito universitario. Nei rimanenti spazi (prevalentemente nelle ex celle monastiche) sono stati ricavati studi per i docenti e tutti quei servizi direzionali, che necessitano al buon funzionamento della vita del dipartimento, ovvero presidenza, sale riunioni, direzione della scuola di specializzazione, ufficio informazioni e portineria, oltre alle segreterie.

Le scelte progettuali adottate sono state rigorosamente pertinenti ai principi di salvaguardia e ripristino globale della organicità dell’ambiente tradizionale presente nel nucleo antico, recuperando l’identità storica in essere con univoco riferimento alla metodologia del restauro conservativo, esteso ad ogni singolo componente dello spazio pubblico

 

 

















Ultime notizie