“Mentre Reggio Emilia inaugura la nuova grande stazione ferroviaria metropolitana Mediopadana ad Alta velocità e la città si appresta ad ospitare gli incontri del Sassuolo in serie A, a Modena la Giunta comunale chiude piazza Roma e non riesce nemmeno a promuovere il Mef, già sull’orlo del collasso a nemmeno un anno dalla sua apertura. Siamo di fronte all’ennesima conferma del perdurante declino di Modena oltreché dell’inadeguatezza politica di un’Amministrazione che negli anni ha portato Modena dalle stelle alle stalle. Modena a dispetto delle propria grandezza e delle potenzialità si conferma città cenerentola in Regione, trasformata volutamente dalle scelte politiche del centro sinistra a satellite di Bologna e ora, anche piccolo centro di fronte a Reggio Emilia”.
Lo afferma il Consigliere regionale Andrea Leoni commentando il costante declino di Modena a fronte dei successi dei ‘cugini’ di Reggio Emilia.
“Il rifacimento totale ed il rilancio, in un ottica nazionale, dello snodo ferroviario e della rinnovata stazione ferroviaria di Reggio Emilia, negata invece a Modena a causa della scelta del tracciato nord voluto e scelto dall’ex Sindaco Barbolini, e l’avere colto l’opportunità di fare disputare allo stadio Giglio le partite di serie A del Sassuolo calcio, saranno un’ulteriore sprone per Reggio Emilia. C’è da chiedersi perché gli amministratori di sinistra, che si sono succeduti sotto la Ghirlandina, non sono riusciti a garantire a Modena quello sviluppo e quella crescita. Non è certo un caso che il negativo governo della cosa pubblica a Modena abbia portato, da un lato alla mancata realizzazione di importanti progetti e dall’altro al fallimento dei pochi che si sarebbero potuti realizzare. La crisi del Museo casa natale Enzo Ferrari ed il frettoloso papocchio su Piazza Roma sono la cartina di tornasole di una città condannata da anni dai propri amministratori ad una lenta morte per asfissia. Solo una nuova classe dirigente e politica potrà invertire la china e porre le basi di un rinnovato sviluppo che ponga nuovamente al centro le straordinarie eccellenze di Modena. Qualità che il mondo ancora ci invidia e che per troppi anni sono state umiliate e svilite da una politica concentrata più su se stessa e sulla gestione del potere che a governare il cambiamento e a garantire il futuro”.