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Modena, Tares: da giugno a settembre si paga con vecchia tariffa

A giugno e a settembre i modenesi pagheranno le rate in acconto del tributo comunale Tares relativo ai rifiuti urbani e al loro smaltimento secondo le modalità già previste per la Tia, cioè attraverso bollettino postale, banca o domiciliazione bancaria. A riscuotere per conto del Comune gli importi dovuti, calcolati in base alla Tia prevista nel 2012 più l’Iva, anche per quanto riguarda le nuove occupazioni, sarà il gestore Hera che riverserà l’incasso nel conto Tesoreria senza oneri per l’Amministrazione comunale. Le rate sono relative al primo e secondo quadrimestre del 2013.

Lo stabilisce la delibera approvata lunedì 20 maggio dal Consiglio comunale di Modena con i voti favorevoli del Partito democratico; si sono astenuti Lega nord e Udc, mentre hanno votato contro Pdl, Modena futura, Etica e Legalità, Fratelli d’Italia.

“La delibera – ha spiegato il vicesindaco e assessore al Bilancio Giuseppe Boschini – è di avvalersi della facoltà offerta dal decreto governativo dell’8 aprile 2013 utilizzando per le prime due rate le stesse modalità che usavamo per la Tia e rimandando a dicembre la vera applicazione della Tares. Non dimentichiamo che a livello nazionale è in atto un dibattito politico sull’opportunità di mantenere la Tares, fonte per le famiglie e le imprese di preoccupazioni condivisibili, e solo nei prossimi mesi sapremo come finirà. La delibera, di forte contenuto tecnico – ha aggiunto il vicesindaco – consente a cittadini e imprese di avere la certezza su quanto dovuto per il servizio rifiuti almeno fino a dicembre. Saranno poi discusse in sede di Commissione e in previsione dell’approvazione del bilancio, in programma a giugno, le modalità da adottare per la terza rata, come la possibilità di affidare a un gestore diverso la riscossione, ma solo a settembre verificheremo se il quadro nazionale sarà mutato.

 

IL DIBATTITO SULLA DELIBERA IN CONSIGLIO

Molte critiche alla tassa, sia dalla maggioranza che dall’opposizione, nella discussione sulla delibera che applica le modalità della Tia agli acconti di giugno e settembre

Il dibattito sulla delibera che ha stabilito di applicare per gli acconti Tares le modalità utilizzate per la Tia, approvata dal Consiglio comunale lunedì 20 aprile (favorevole il Pd; astenuti Lega nord e Udc, contrari Pdl, Modena futura, Etica e Legalità, Fratelli d’Italia) ha registrato critiche alla nuova tassa da tutti gli schieramenti.

Per Eugenia Rossi di Etica e Legalità “l’introduzione della Tares finirà col massacrare alcune attività imprenditoriali”; inoltre, “la riscossione delle due rate di giugno e settembre del tributo sui rifiuti non andava affidata a Hera; la consigliera non ritiene infatti “affidabile la multi utility che, tra l’altro, incamera in maniera illegittima l’Iva, non è trasparente e negli ultimi anni non ha fatto altro che aumentare le tariffe”.. Anche Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it ha sottolineato come “con l’introduzione della Tares e il conseguente mutamento della natura del corrispettivo a tributo, la tariffa delle utenze non domestiche, che non potranno più scaricare l’Iva, aumenterà mediamente del 10%, mentre per quelle domestiche l’aumento sarà di circa lo 0,5%. Un aumento – ha rimarcato la consigliera – che potrebbe essere ampiamente compensato, e anzi superato, con la raccolta porta a porta a tariffa puntuale, che l’Amministrazione ancora non vuole adottare nonostante sia prevista da un odg approvato lo scorso anno all’unanimità dal Consiglio”.

Per il capogruppo del Pdl Adolfo Morandi “la delibera va incontro alle esigenze di cassa di Hera e non mette in sicurezza né cittadini né imprese”. Morandi ha anche osservato che “la Tares è una vera e propria tassa, non più una tariffa per servizi, quindi può essere affidata all’esterno o incassata direttamente dal Comune, come accadeva con la Tarsu” e ha chiesto all’assessorato di valutare con attenzione questa possibilità, perché nel momento in cui Hera svolge il servizio di riscossione, i corrispettivi sono soggetti all’Iva che verrà scaricata dal Comune sui cittadini utenti”.

Anche il capogruppo di Modena Futura Nicola Rossi si è espresso in senso nettamente contrario all’introduzione della Tares, “un tassa vigliacca, che ora non è più nemmeno sui rifiuti, perché i conteggi vengono fatti in base alla metratura degli immobili, anziché sui rifiuti effettivamente prodotti”. Il consigliere ha quindi avanzato anche l’ipotesi di “elementi di incostituzionalità nelle modalità di calcolo” e ha aggiunto che “l’Amministrazione comunale avrebbe potuto almeno optare per posticipare il pagamento della rata a luglio, anziché a giugno quando sui cittadini gravano già una serie di scadenze”.

Per il Pd, Salvatore Cotrino ha sottolineato come “la delibera sia poco più che un atto dovuto”; il consigliere ha però affermato di non condividere “certe gravi affermazioni nei confronti di Hera precisando che la multi utility incassa l’Iva e la trasferisce allo Stato, quindi è semmai lo Stato che dovrebbe rimborsare il cittadino. Nel caso specifico – ha aggiunto – il Comune ha deciso di continuare a lasciare a Hera l’affidamento della riscossione della Tares, perché nell’attuale fase di transizione si tratta della scelta più conveniente”. Giuliana Urbelli ha ribadito che “la configurazione della Tares non è sicuramente tra le migliori imposte dal Governo e il passaggio da Tia a Tares costituirà un elemento dannoso per le imprese che a dicembre si troveranno a pagare Imu e Tares aumentate, ma – ha aggiunto – il Consiglio non può oggi ridefinire le modalità della gestione di rifiuti o delle tasse”. Infine, “per la riscossione si è deciso di avvalersi di Hera fino a dicembre, nel frattempo si discuterà delle nuove modalità di riscossione e soprattutto di gestione del tributo. Auspico – ha concluso – che il Governo metta mano alla struttura dell’imposta entro l’anno”.

Anche l’assessore al Bilancio Giuseppe Boschini ha ribadito che “non è certo il regolamento comunale a stabilire che la Tares si paga a metro quadrato e non sui rifiuti prodotti ed è vero che in tal modo la tassa può creare iniquità”. E “non è neppure la preoccupazione per Hera che porta a fissare le scadenze di giugno e settembre – ha aggiunto – quanto piuttosto, ci è parso giusto tenerci lontano da dicembre quando arriverà la vera stangata Tares”.

Infine, il vicesindaco ha sottolineato, da una parte, la necessità di informare bene i cittadini su cosa è avvenuto in materia di pagamenti di igiene urbana e, dall’altra, gli elementi di complessità con cui si sono dovuti confrontare i tecnici comunali nel passaggio da Tia a Tares per continuare, per esempio, a premiare chi differenzia di più. “Inoltre – ha concluso – ci siamo posti il tema della complessità del passaggio da una riscossione tariffaria a una tributaria che richiede alle famiglie un cambiamento profondo perché non si può più fare attraverso la domiciliazione bancaria”.

 

















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