Un anno fa, per qualche ora si sospese il tempo. Ognuno di noi rimase impietrito, colto nel sonno e poi ferito dalle immagini della distruzione. Ma i morti, i feriti, gli sfollati e i crolli del cratere erano reali. Bisognava attivare la solidarietà e l’ingegno collettivo, virtù solide di questa terra, per cominciare a spazzare via le macerie materiali e morali.
Un anno dopo molti passi avanti sono stati compiuti, grazie alle istituzioni, ai sindaci, agli amministratori, ai lavoratori, agli imprenditori, alle associazioni, ai volontari, ai cittadini, ai professionisti, ai comitati, a una comunità che ha saputo reagire e organizzarsi; tante ancora sono le difficoltà e affinché non una persona resti indietro, bisogna sapere ascoltare e proseguire con forza nell’opera di ricostruzione, senza spegnere le luci sulle sofferenze.
A partire da una richiesta precisa: una legge quadro e le regole con le quali rispondere a qualsiasi calamità naturale ci si trovi di fronte, una legge scritta attraverso un percorso partecipato dai territori e che prenda come esempio proprio il sisma emiliano e il suo modello di ricostruzione fondato sul decentramento e sulla responsabilità degli enti locali, nonostante la penuria di fondi dallo Stato centrale e le lentezze della burocrazia che ancora annebbiano gli orizzonti di tante persone.
L’impegno di Sinistra Ecologia Libertà – dal gruppo parlamentare ai consiglieri e assessori regionali, dagli amministratori ai circoli sul territorio – va in questa direzione e riguardo al decreto legge in corso di conversione al Senato, per noi è indispensabile ottenere la deroga al Patto di stabilità e al limite di assunzioni pubbliche e ci batteremo per questo.
(Giovanni Paglia, deputato Sinistra Ecologia Libertà – Giuseppe Morrone, Coordinatore Federazione SEL Modena)