L’impianto a biomasse, alimentato da sorgo da fibra, rappresenta un’opportunità per la produzione di energia pulita e una possibilità di sviluppo per l’economia della Bassa. Confagricoltura Modena ribadisce la propria posizione in merito alla realizzazione dell’impianto a biomasse presso l’area dell’ex zuccherificio di Finale Emilia e i perché della firma su un accordo di filiera siglato il 28 dicembre 2010 e ribadito lo scorso 6 marzo.
“Come precisato nell’accordo, il sorgo da fibra – spiega la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi –, al pari di altre graminacee come il miscanto o al pari del cippato da pioppo, può essere utilizzato come carburante per produrre energia pulita e soddisfare il sempre maggiore fabbisogno energetico di aziende e privati. Nell’accordo siglato con Coprob, Confagricoltura Modena ha visto la possibilità di realizzare un impianto moderno per la produzione di energie verdi, settore che ci vede in prima linea. Riserveremo massima attenzione al mantenimento del giusto equilibrio tra cura dell’ambiente, produzione di energia pulita e miglioramento delle colture. Grazie all’impianto si ridurrà la dipendenza energetica dalle fonti di natura fossile come il petrolio, come ha già spiegato il vice presidente di Corpob Piero Cavrini”.
L’Unione Europea, attraverso l’Asse 3 del Piano di Sviluppo Rurale, ha finanziato (e continua a finanziare) impianti a biomasse, oltre ad impianti fotovoltaici, per dare energia alle zone rurali: “L’Europa – conclude la presidente Bergamaschi – promuove questo tipo di progetti, che rappresentano un’opportunità di sviluppo per tutti, non solo per gli imprenditori agricoli, ma anche per i cittadini e per le comunità”.
