A Modena secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia dall’inizio dell’anno si sono avuti ben 60 giorni con precipitazioni misurabili. Questo significa che praticamente quasi un giorno su due è piovuto per un totale nei 135 giorni di questo 2013 di 412.5 mm di pioggia.
“Un valore – commenta il meteorologo Luca Lombroso – veramente notevole! Basti pensare che in meno di cinque mesi è piovuto già più che nel siccitoso 2011, allorché caddero nell’intero anno soli 389.7 mm, ed è ormai quasi eguagliato il valore delle precipitazioni dello scorso anno, che vide cadere 435.0 mm”.
Per comprendere a pieno l’eccezionalità dell’evento, che colloca questo inizio del 2013 fra i più piovosi per Modena negli ultimi 185 anni, ovvero da quando sono iniziate le rilevazioni presso l’Osservatorio Geofisico universitario, si deve ricordare che la media pluviometrica annuale nell’ultimo trentennio è di 660.0 mm e che nei primi 5 mesi statisticamente se ne aspettano non più di 236.4mm.
Guardando al passato, si deve risalire al 1960 per trovarne un anno con più giorni piovosi nei primi cinque mesi di più. Allora si contarono 64 giorni “bagnati”. Mentre a livello di quantità di pioggia, per trovare una situazione simile si deve andare indietro fino al 1972, quando caddero 421.5 mm. Guardando ancora ritroso e consultando il volume “L’Osservatorio di Modena: 180 anni di misure meteo climatiche” a cura di Luca Lombroso (Ed..SMS), si scopre che sempre a Modena nel 1909 nello stesso arco temprale (5 mesi) caddero 414.4 mm di pioggia ed anche qualche altro sporadico anno del XIX secolo è stato più bagnato. Tuttavia, il massimo storico appartiene all’anno 1853 con 497.2 mm. di precipitazioni.
“Aspettiamo però – avverte Luca Lombroso – a trarre affrettate conclusioni ed a fare prematuri bilanci, perché il mese, e le piogge, non sono affatto finiti”.
Relativamente al dato delle temperature – secondo gli esperti dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena – non si registrano particolari anomalie. Anzi, per quanto strano possa apparire, sia in aprile ed anche, spesso, in maggio sono state finora sopra le medie stagionali.
“L’attesa dell’estate – si affretta a dire il meteorologo Luca Lombroso – non trova conferma dalla climatologia. Forse, i frequenti periodi di caldo precoce degli ultimi anni hanno fatto pensare ai più che ormai sia normale l’anticipo del caldo a maggio. Così non è! Le conseguenze del global warming, infatti, non portano solo ad un aumento di temperature, ma anche della cosiddetta <variabilità interannuale>… insomma, in parole semplici, stagioni più bizzarre e soprattutto più eventi estremi”.
Situazione. Il maltempo in corso è dovuto all’ampia depressione “Alfred”, che ha il suo minimo fra Spagna e Francia e convoglia verso l’Italia flussi perturbati da sudovest umidi ma miti, perfino caldi nel sud Italia. “Ecco perché – dice Luca Lombroso – le temperature non sono poi così basse”. Oggi venerdì 17 maggio presso la sede storica dell’Osservatorio Geofisico sul torrione orientale di Palazzo Ducale si è avuta una minima di 17.4°C e di 15.4°C al Campus del Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari”. Il tempo nel corso della giornata sarà quindi spesso instabile, a tratti perturbato.
Previsione. Sabato 18 maggio le ampie schiarite mattutine con cielo anche limpido, seppur variegato da nubi, non dovranno illudere. Il calore del sole primaverile, infatti, favorirà la formazione di nubi cumuliformi e torreggianti e in serata è attesa una nuova perturbazione. “Dunque, una giornata – precisa Luca Lombroso – che possiamo definire <variabile-perturbata>, in quanto appunto non mancheranno ampi tratti soleggiati, seppure accompagnati da piovaschi o anche acquazzoni temporaleschi in agguato”. Per quanto riguarda la “notte bianca” di Modena, la serata sarà proprio “border line”, poiché la pioggia è senz’altro possibile. “In termini probabilistici – avverte Luca Lombroso – il rischio pioggia è del 60-80%, ma lasciamo un margine di speranza che ritardi e arrivi verso l’alba di domenica. Anche se sarà senz’altro raccomandabile avere a portata di mano una giacchetta con cappuccio o ombrellino e un cosiddetto <piano B> per le manifestazioni all’aperto”. Quanto alle temperature, non farà freddo, ma nemmeno caldo. In serata la temperatura sarà attorno ai 16-18°C, valori tipici e normali della mezza stagione. Per la giornata di domenica 19 maggio si attenderà il transito di piogge e temporali più organizzati e anche diffusi, che comunque passeranno nella mattinata, lasciando spazio ad un miglioramento nel pomeriggio con ampie schiarite e temperature che si andranno a collocare intorno ai 22-24°C, consoni alla stagione. Avremo, però, la probabile presenza di nuvoloni torreggianti lungo l’Appennino. Anche la prossima settimana le mappe non lasciano intravedere una stabilizzazione duratura del tempo. Se da un lato le schiarite saranno più durature e le temperature aumenteranno, la permanenza di aria fredda ad alta quota manterrà il rischio di temporali improvvisi: saranno episodi più localizzati, ma – in qualche caso – piuttosto intensi come portata.
Quando smetterà di piovere? “Per ora – conclude Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico universitario di Modena – non si intravede alcun anticiclone duraturo, ma solo per così dire <di intervallo>, che darà parziali giornate di tregua fra un acquazzone e l’altro. Del resto come dice Brandon Lee nel film Il Corvo, <non può piovere per sempre>”.