“Sfidiamo il ministro Kyenge sui contenuti: la invitiamo a un confronto aperto, senza pregiudiziali, per spiegare i tanti ‘no’ alla sua proposta di introduzione dello ius soli. Accetti e constaterà che la Lega Nord ha ragioni da vendere. Se rifiuterà sarà un brutto segno di chiusura”.
L’invito al neoministro arriva dal consigliere regionale e responsabile del dipartimento federale della Lega Nord “Sicurezza, giustizia e immigrazione”, Manes Bernardini, questa mattina a Piacenza, uno dei nuovi fronti aperti della “lotta per la legalità della Lega Nord”. La città ospiterà infatti un maxiraduno di sinti del Nord Italia dal 19 al 26 maggio, duramente contestato dal Carroccio.
“Con un Paese che ha la metà dei detenuti stranieri (circa 23mila) ci aspetteremmo che un ministro si adoperasse, anche in sede europea, per chiedere una revisione della convenzione Schengen che imponga limiti a quei Paesi i cui emigrati manifestano maggiori problematicità sotto il profilo della sicurezza”. “Altro che eliminare il reato di clandestinità, qui serve un ‘embargo’ contro l’immigrazione irregolare”.
