Anche nella riorganizzazione della cosiddetta “Stroke unit” del reparto di Neurologia dell’ospedale Ramazzini di Carpi si deve procedere tenendo conto dei livelli di qualità di servizio raggiunti e del fatto che il nosocomio cittadino serve un’area con oltre 200mila residenti: è quanto ribadisce il Pd di Carpi che, proprio in questi giorni, su questi temi, sta organizzando una serie di incontri con tutti i soggetti del territorio e dell’Asl coinvolti nella decisione. Il testo promosso dal Pd di Carpi:
«ll Pd di Carpi in tema di sanità e in particolare per quanto attiene all’ospedale Ramazzini, sulle sue eccellenze e sugli operatori sanitari, si è sempre battuto affinché l’ospedale non venisse depotenziato, perché fossero mantenuti tutti i servizi e gli ottimi standard che lo hanno da sempre contraddistinto. Subito dopo il grave terremoto che ha colpito le nostre terre, il Pd ha lavorato, attraverso incontri e confronti con i politici, gli amministratori e gli operatori anche dell’Area nord affinché venissero al più presto ripristinati tutti i servizi dei due nosocomi più importanti del cratere. Questo spirito e questi obiettivi sono per il Pd imprescindibili anche nell’affrontare il problema della cosiddetta “Stroke unit” del reparto di Neurologia. Sarà decisivo che nel percorso che vedrà la costruzione di un nuovo modello organizzativo, vengano valorizzate le professionalità e le esperienze (medici ed infermieri) che hanno fatto del reparto di Neurologia uno dei fiori all’occhiello del Ramazzini. A questo proposito, il Pd di Carpi sta organizzando incontri con il primario di Neurologia, con l’Associazione Alice per la lotta all’ictus celebrale, con i direttori degli ospedali di Carpi e Mirandola e con la dottoressa Mariella Marini direttore dell’Ausl di Modena per un confronto costruttivo e chiarificatore, senza stumentalizzazioni ma per capire le intenzioni dell’Azienda e per proporre soluzioni e modifiche che vadano nella direzione della tutela della salute dei cittadini. Lo scopo che ci prefiggiamo con tali incontri e’ quello di capire come intende agire l’Azienda al fine di garantire gli stessi livelli di qualità per un nosocomio che, cosi come stabilito dal Pal, e’ riferimento per un’area (quella Nord) che comprende più di 200mila abitanti. Reputiamo infatti che qualsiasi cambiamento di natura organizzativa collegata alla struttura ospedaliera, non possa prescindere dalla conferma dei posti letto e delle funzioni attualmente assicurate nel nostro ospedale e di conseguenza dalla risposta data ai cittadini dei nostri territori».