(Adnkronos/Ign) – Guglielmo Epifani è stato eletto segretario del Pd con l’85,8 per cento dei voti validi dell’assemblea. I votanti sono stati 593, 534 i voti validi, le schede nulle 59. Epifani ha ottenuto 458 voti, le schede bianche sono state 76. Inoltre, l’assemblea del Pd ha approvato un ordine del giorno in cui si dice che il congresso si svolgerà “entro ottobre 2013”. L’elezione di Epifani è stata preceduta dall’intervento del premier Enrico Letta secondo il quale che sia lui il nuovo segretario del Pd “è una buona notizia per il governo”. Ma un governo che “non è l’ideale” per il premier: “Siamo in una situazione eccezionale, questo non è il governo per cui ho lottato, non è il mio governo ideale e nemmeno il presidente del Consiglio ideale…”. E’ comunque un governo a cui Letta dedicherà tutte le energie (“Non governerò a tutti i costi ma con tutte le energie che il Signore mi ha dato”) e che vorrebbe sarebbe ricordato per la lotta alla disoccupazione: “Il tasso di disoccupazione giovanile è arrivato a livelli insostenibili”. Letta annuncia poi che da Spineto il governo “metterà a punto la strategia dei prossimi mesi sulla riforma della politica, della Costituzione, sulla legge elettorale, la fine del finanziamento pubblico ai partiti come conosciuto oggi, il Senato delle autonomie. Sono cose imprescindibili, non ci sono alternative”. E mette l’accento sui valori come “la difesa delle istituzioni e il rispetto dell’autonomia della magistratura sempre e comunque, qualcune cosa accada”.
Il premier conferma, inoltre, l’impegno sulla legge anticorruzione: “E’ un tema di tutti gli italiani e non di una parte. E su questo lavoreremo”. A Epifani suggerisce uno slogan che trae spunto dal mondo del calcio. Dice Letta all’assemblea del Pd: “Tutti stanno vivendo il tema del lavoro che non c’è. E’ il cuore di tutto. E allora in questo, Guglielmo, permetto di suggerirti uno slogan. Renzi ha citato il Manchester, io cito il Liverpool: ‘you’ll never walk alone’. Non lasceremo mai soli i cittadini”. L’appena eletto segretario del Pd, da parte sua, afferma di “mettercela tutta per far bene”. Un compito “difficile” ma “mi aiutano esperienza e passione e tutti voi se assieme riprendiamo in mano il futuro di questo partito, non per noi ma per il Paese. Da domani, tutti a lavorare”, aggiunge Epifani. Prima ancora della sua elezione a segretario, l’ex leader Cgil parlando all’Assemblea aveva detto: “Non ho cercato questo incarico, ma di fronte alle sollecitazioni giunte da tante parti del partito dico con chiarezza che non potevo sottrarmi alla responsabilità richiesta”. Il Pd “attraversa una fase di grandissima difficoltà – ha ammesso -: nessuna autoindulgenza, stiamo correndo il rischio di toccare il fondo” ma “non possiamo lasciare che le cose vadano, dobbiamo tornare in campo al più presto possibile”. E questo governo, ha aggiunto Epifani, “sa di poter contare sul Pd, seriamente e lealmente. Letta deve trarre forza dal nostro consenso e noi dall’azione del governo”. Il suo compito “non è facile” e “sappiamo quante mine ci sono e anche oggi, a Brescia (dove si è svolta la manifestazione del Pdl, ndr), c’è chi sta continuando a mettere mine”, ha evidenziato Epifani.All’Assemblea è intervenuto anche Pierluigi Bersani. ”Ora serve un nuovo inizio – ha detto il segretario dimissionario -, ne saremo capaci, bisogna che ci convinciamo noi stessi. Questo deve essere il cuore del congresso”. “La nostra gente ci chiede unità, responsabilità, serietà. Ricominciamo senza astio, recriminazioni, personalismi – ha aggiunto – Io l’ho già detto, da capitano o mozzo lavorerò perché la nave riprenda la giusta rotta. Grazie per quello di buono che abbiamo fatto, di quel che non ha funzionato si dia pure a me la colpa, non è questo il problema. E’ anche questa la legge della politica”. “Siamo un partito senza padroni, dove è più facile smontare che tenere assieme – ha continuato -. E tenere assieme deve essere responsabilità di ciascuno, non di uno”. La “legge della politica” è anche che “si vince insieme e si perde da soli”. Le mie dimissioni, ha poi spiegato, ”non sono state un gesto personale. Questa dimissioni sono state un gesto politico”.
Matteo Renzi, intervenendo all’Assemblea, ha dichiarato: ” Questo è un governo guidato da uno di noi, non mi interessa sapere quanto dura, ma se lo subiamo o lo guidiamo. E se lo subiamo, regaliamo l’ennesimo calcio di rigore a Berlusconi”. ”Il traghettatore avrà senso se saprà dare una direzione alla barca, intesa come barca e non come…”, ha scherzato Renzi alludendo a Fabrizio Barca. Il Pd dovrà riscoprire “autenticità e passione”. In questo caso “io, non da candidato alla segreteria o all’Anci ma da militante e iscritto, darò una mano”, ha concluso Renzi. Davanti alla Fiera di Roma, ad accogliere i delegati, c’erano questa mattina i giovani di Occupy Pd che hanno organizzato un picchetto all’ingresso gridando lo slogan ‘Siamo più di 101’, in riferimento ai franchi tiratori che affossarono la candidatura di Romano Prodi al Quirinale. Stefano Fassina è stato letteralmente assediato . Al viceministro dell’Economia i ragazzi hanno chiesto soprattutto conto del governo dove, a loro dire, “comanda Berlusconi”. Fassina ha risposto: “Noi terremo fermi i nostri punti”. Una delegazione di OccupyPd è poi stata ammessa nella sala dell’Assemblea e ha avuto la possibilità di leggere un documento, in cui tra l’altro si parlava di azzeramento della classe dirigente.