Rivedere l’Imu per dare ossigeno alle aziende agroalimentari geminiane. È questa la richiesta di Confagricoltura Modena, da sempre contraria a questa imposta sugli immobili. Secondo l’associazione, l’extragettito Imu sul 2012, che il ministero delle Finanze ha stimato essere pari a 400 milioni di euro, permetterà di metter mano alla tassazione, attualmente giudicata insostenibile dalle aziende.
Così Barbara Tolomelli, responsabile ufficio tributario di Confagricoltura Modena: «Le domande degli associati si moltiplicano, ma fatichiamo a dare delle risposte precise, perché sul tema Imu regna l’incertezza. La tassa ha portato un extragettito nelle casse dello Stato e per questo al settore agricolo sono state fatte delle promesse, poi non mantenute dall’ex governo. Come Confagricoltura Modena pensiamo sia doveroso quanto meno l’esenzione del pagamento per i fabbricati rurali e l’abbassamento dell’aliquota sui terreni. Attendiamo il nuovo decreto, nella speranza che il settore agricolo non venga ancora una volta preso di mira». Un capitolo a parte meritano le aree terremotate e quelle recentemente colpite dalla tromba d’aria: «Sui fabbricati resi inagibili dal sisma – spiega la Tolomelli – si è ottenuta una proroga, ma paradossalmente si continua a pagare il terreno su cui sono siti i fabbricati. Anche su queste situazioni il governo Letta faccia chiarezza».
Eugenia Bergamaschi, presidente Confagricoltura Modena, precisa la posizione dell’associazione: «Ci fa piacere che il nuovo esecutivo parli di rivedere l’Imu, ma siamo ancora in attesa di fatti concreti. Lo scorso anno è stato un colpo durissimo per gli imprenditori dell’agroalimentare; ora, anche alla luce del gettito superiore, chiediamo di rivedere le aliquote. Solo così – conclude Bergamaschi – le nostre aziende potranno sopravvivere».