Sono 11 i caprioli “modenesi” liberati nei giorni scorsi nel Parco dell’Adamello Brenta dai volontari del Centro fauna selvatica Il Pettirosso di Modena, dopo essere stati salvati nei mesi scorsi nell’Appennino modenese in situazioni di difficoltà, feriti o investiti.
La liberazione è avvenuta in un’area dell’alta Val Camonica, vicino al borgo di Berzo, in base a un accordo tra la Provincia di Modena e il Parco dell’Adamello.
Il rapporto di collaborazione con il Parco dell’Adamello e gli enti locali bresciani ha permesso di trasferire in questi ultimi anni quasi 200 caprioli. Per il territorio modenese il proliferare degli ungulati è un problema soprattutto per l’agricoltura, mentre per il Parco dell’Adamello rappresentano un arricchimento. Questi animali, infatti, non essendo presenti in numero eccessivo, consentono di migliorare il patrimonio faunistico dell’area, valorizzando dal punto di vista turistico il Parco e l’alta Val Canonica.
I caprioli, tutti dotati di segnale di riconoscimento anche a fini di studio, sono stati liberati in una zona di divieto di caccia, ma anche se dovessero sconfinare in aree dove l’attività venatoria è consentita non potranno essere cacciati.
Negli anni scorsi altri caprioli, curati nel Centro fauna in via Nonantolana, sono stati trasferiti, in base ad analoghi accordi, anche nel Parco d’Abruzzo e in aree protette del Trentino Alto Adige e della Toscana.