Con due progetti dedicati alla riscoperta di grandi figure storiche e allo studio di abiti d’epoca di diversi paesi, l’intercultura è protagonista al Museo civico d’arte di Modena nel mese di maggio. Sabato 11 maggio alle 17 nella sala mostre al terzo piano di Palazzo dei Musei (largo Porta Sant’Agostino 337) è in programma l’inaugurazione della mostra “Storie di santi, eroi e migranti”, con un reading che farà rivivere figure modenesi come San Geminiano e altre provenienti dai diversi continenti. L’esposizione arriva a conclusione di un percorso che ha coinvolto il Museo, il Centro territoriale permanente, il Centro stranieri dell’assessorato alle Politiche sociali e la Casa delle culture e ha fatto incontrare e lavorare insieme un gruppo di giovani e adulti provenienti dall’Italia e da altri 9 paesi, dalla Moldavia all’Afghanistan.
Sabato 18 maggio sarà invece la volta di “Museums in fashion”, che con una mostra e una sfilata di moda valorizzerà il lavoro fatto da ragazzi turchi, rumeni e finlandesi insieme ai propri coetanei dell’istituto Deledda di Modena. Gli studenti, che hanno collaborato grazie a un progetto “Comenius”, hanno studiato le collezioni tessili nei musei delle diverse città partner e realizzato una mini-collezione ispirata ai capi storici. La sfilata, in programma alle 17, vedrà la partecipazione degli studenti dell’Istituto d’arte Venturi per gli allestimenti e le musiche e della compagnia del Ratto d’Europa per regia e letture. Il giorno dopo, domenica 19 maggio, con inaugurazione alle 17, le creazioni degli studenti entreranno a far parte di una mostra che resterà aperta fino al 14 luglio, e che vedrà esposti anche venti abiti d’epoca della collezione del Museo d’arte, restaurati a cura dell’Istituto beni culturali della Regione Emilia-Romagna. Entrambe le mostre si potranno visitare fino al 14 luglio con ingresso gratuito negli orari di apertura del Museo: da martedì a venerdì dalle 9 alle 12, sabato domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
DA SAN GEMININIANO ALLE LEGGENDE AFRICANE
Inaugura sabato 11 maggio la mostra interculturale “Storie di santi, eroi e migranti”
La storia di San Geminiano, patrono di Modena, accanto a personaggi di diversi paesi ed epoche storiche: dal bengalese Muhammad Yunus, “banchiere dei poveri” e premio nobel per l’economia, all’eroe nazionale moldavo Stefano il Grande, dalla regina africana Abla Poku, che guidò il suo popolo dal Ghana alla Costa d’Avorio, al presidente afghano Najibullah, passando per la leggenda marocchina di Aicha Kandicha. La mostra “Storie di santi, eroi e migranti”, che inaugura sabato 11 maggio alle 17 al Museo civico d’arte, è un esperimento interculturale costruito attraverso i racconti di due italiani assieme a undici giovani provenienti dalla Guinea, dall’Afghanistan, dal Bangladesh, dal Marocco, dal Brasile, dalla Costa d’Avorio, dal Ghana, dall’Ucraina e dalla Moldavia.
Il progetto, promosso dal Museo civico d’arte e dal Centro territoriale permanente in collaborazione col Centro stranieri del Comune di Modena (assessorato alle Politiche sociali) e la Casa delle culture, è iniziato lo scorso gennaio. Nei primi incontri è stata illustrata la figura di San Geminiano, fondatore dell’identità della comunità modenese dal Medioevo ai nostri giorni. La vita e i miracoli del patrono sono stati narrati e visualizzati attraverso documenti e opere d’arte, visitando il Duomo dov’è sepolto e la Ghirlandina da cui, secondo la leggenda, cadde il fanciullo che il santo salvò afferrandolo per i capelli. Nella seconda fase, a ciascuno degli studenti del Centro territoriale permanente, seguiti dalle loro insegnanti, è stato chiesto di raccontare la storia di un personaggio che potesse, allo stesso modo, illustrare la propria cultura e il proprio paese. Ogni partecipante ha realizzato un testo, che leggerà personalmente nel reading inaugurale della mostra. Tutte le storie sono raccolte nel volumetto “Storie di santi, eroi e migranti: uno scambio tra culture”.
“Attraverso le storie raccolte, la mostra e l’intero progetto intendono contribuire al dialogo interculturale, sorretto dai valori di cui i personaggi proposti si fanno portatori”, spiega la direttrice del Museo civico d’arte Francesca Piccinini.
Allestita nella nuova sala del Museo, l’esposizione è incentrata sui personaggi protagonisti delle storie narrate dai partecipanti, interpretati dalle illustrazioni di Cinzia Ghioldi. Una doppia proiezione video, curata da Mauro Terzi, propone da una parte immagini e documenti che raccontano ulteriormente i personaggi e dall’altra il backstage del progetto. Il progetto ha visto inoltre la partecipazione del regista Riccardo Palmieri e del suo assistente Pablo Riccardi. La mostra, che rientra anche nel calendario degli appuntamenti, “Metti a primavera in museo”, si può visitare fino al 14 luglio con ingresso gratuito: da martedì a venerdì dalle 9 alle 12, sabato domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.
IN MOSTRA LA MODA CREATA DAGLI STUDENTI
Sfileranno sabato 18 maggio gli abiti realizzati dai ragazzi partecipanti al progetto europeo “Museums in fashion”. In mostra ci saranno anche abiti d’epoca restaurati
Hanno studiato le collezioni tessili dei musei di quattro città per produrre disegni e creazioni di moda che sfileranno e saranno esposte al Museo civico d’arte di Modena (largo Porta Sant’Agostino 337) a partire dal 18 maggio, accanto a venti abiti d’epoca restaurati. Vengono dalla Turchia, dalla Romania e dalla Finlandia gli studenti che, insieme ai coetanei dell’istituto modenese Cattaneo-Deledda, hanno partecipato al progetto biennale “Museums in fashion”, nell’ambito di uno scambio europeo “Comenius”. Le città coinvolte oltre a Modena sono Kokkola (Finlandia), Copşa Mica (Romania) e Mudanya (Turchia). Nel primo anno del progetto i ragazzi hanno riprodotto alcuni abiti storici appartenenti ai quattro musei partecipanti al progetto: il Museo Civico d’Arte di Modena, il Kh Renlund Museum di Kokkola (Finlandia), il Kent Müzesi di Bursa (Turchia) e il Museum “Casa Mureşenilor di Braşov” (Romania). Gli abiti realizzati il secondo anno sono invece interpretazioni e attualizzazioni degli abiti antichi.
Le creazioni saranno indossate dagli stessi studenti sabato 18 maggio alle 17, in una sfilata inaugurale che vedrà anche la partecipazione dei ragazzi dell’Istituto d’arte Venturi, responsabili della messa in scena e delle musiche, e della compagnia Il Ratto d’Europa per la regia e le letture. Dall’indomani, domenica 19 maggio, le creazioni saranno in mostra al Museo, affiancate dall’esposizione “C’è moda e moda… dall’abito aristocratico all’abito uniforme”, che proporrà venti capi della collezione storica del Museo civico d’arte, restaurati dall’Istituto beni culturali della Regione Emilia-Romagna. I venti abiti storici appartenenti alle raccolte del Museo civico d’Arte, restaurati nel laboratorio Restauro tessile di Albinea (Reggio Emilia), sono parte di una collezione che conta circa 250 capi, databili tra metà del Settecento e metà del Novecento. Domenica 19 maggio alle 17 taglierà il nastro delle mostre l’assessore alla Cultura Roberto Alperoli assieme alla direttrice del Museo civico d’arte Francesca Piccinini, a Laura Carlini dell’Istituto beni culturali e al dirigente scolastico dell’istituto Cattaneo-Deledda Alberto De Mizio.
Il Museo civico d’Arte ha riconosciuto nel progetto un’occasione per valorizzare le collezioni tessili e del costume, che costituiscono uno degli elementi più caratterizzanti della realtà museale modenese. Il progetto, oltre a proporre lo studio del passato come fonte di creatività per il presente, ha favorito il dialogo tra paesi e culture diverse, attraverso materiali come i tessuti e manufatti come gli abiti, che davvero accomunano i popoli di tutto il mondo. La mostra, che rientra anche nel calendario degli appuntamenti, “Metti a primavera in museo”, si può visitare fino al 14 luglio con ingresso gratuito: da martedì a venerdì dalle 9 alle 12, sabato domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.