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Rapina in gioielleria a Reggio Emilia, Carabinieri arrestano 2 minori e il loro boss

carabinieri20I carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia, coordinanti dalla Procura reggiana e da quella dei Minori di Bologna – come anticipato –  hanno arrestato tre giovani malviventi dando esecuzione a due misure cautelari di collocamento in comunità e di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Si tratta di due 17enni reggiani, autori materiali della rapina, ed un 25enne correggese, ex dipendente della gioielleria presa di mira nonché ideatore del colpo che avrebbe “preparato” i due minori “istruendoli” su come operare in una sorta di “scuola” del crimine. Due “studenti modello”, come rivelato dai filmati estrapolati dal sistema di videosorveglianza della gioielleria esaminati dai Carabinieri, che hanno agito evidenziando una spiccata propensione al crimine tanto da portarli a pestare la commessa del negozio per impossessarsi di preziosi in oro per circa 20.000 euro. La Procura dei Minori di Bologna e quella ordinaria di Reggio Emilia condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri richiedevano ed ottenevano dai rispettivi Tribunali la misura cautelare del collocamento in comunità per i due 17enni e l’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il 25enne. Provvedimenti che venivano eseguiti dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia che arrestavano il terzetto.

L’origine dei fatti poco prima delle 10,30 del 14 settembre 2012 quando la dipendente dell’oreficeria “Stroili Oro” di via Emilia Santo Stefano a Reggio Emilia, allertava il 112 segnalando che due ragazzi avevano rapinato la gioielleria. E mentre la commessa veniva soccorsa in quanto ferita (per lei saranno diagnosticati dal locale ospedale alcuni giorni di prognosi per contusioni varie ndr) i Carabinieri avviavano le indagini e le ricerche dei malviventi. Si accertava che i due rapinatori intorno alle 10,15 entravano all’interno dell’oreficeria intrattenendosi una decina di minuti con la scusa di chiedere informazioni sugli oggetti preziosi esposti, evidentemente solo allo scopo di controllare il luogo ed accertarsi che non entrassero altri clienti. Quindi, dopo essere riusciti a farsi aprire con un pretesto la vetrina, aggredivano la donna picchiandola e minacciandola con un punteruolo per poi fuggire con circa 20.000 euro di preziosi in oro. L’analisi delle immagini della videosorveglianza del negozio permettevano di ricostruire l’azione delittuosa mentre i filmati delle telecamere comunali evidenziavano il percorso di fuga durante la quale i due, prima di dileguarsi definitivamente, si cambiavano gettando in un cassonetto dell’immondizia le felpe indossate durante il colpo, che venivano recuperate e sequestrate dai Carabinieri. Le attenzioni dei carabinieri convergevano da subito su uno dei due malviventi. Attraverso le successive indagini tecniche e analisi sui tabulati i militari risalivano al complice, un altro diciassettenne reggiano. Nel corso delle indagini emergeva anche una terza persona risultata essere il mandante. Si tratta di un 25enne di Correggio, ex dipendente dell’oreficeria rapinata, che aveva ideato il colpo dando le indicazioni ai suoi “allievi”, accompagnandoli in macchina e coordinando tutte le attività di questa efferata rapina ivi compresa quella di “piazzare” i preziosi rapinati. Alla luce di quanto accertato e sulla scorta dei provvedimenti restrittivi emessi, i due minorenni e il loro boss venivano arrestati dai Carabinieri.

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Colonello-ZitoIn relazione all’arresto dei responsabili della violenta rapina consumata all’interno dell’oreficeria Stroili, il comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia, Colonnello Paolo ZITO, ha espresso il suo personale plauso ai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale reggiano che hanno condotto le indagini sull’efferato episodio delittuoso che per modalità, orario e luogo di commissione aveva creato grande allarme sociale in città. I Carabinieri del Nucleo Investigativo – sottolinea il comandante Provinciale di Reggio Emilia – hanno dato prova di elevate doti investigative che hanno permesso in pochi mesi di assicurare alla giustizia oltreché i responsabili della rapina anche il mandante del grave episodio delittuoso.

 
















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