Un format differente, nuovi temi, un corso per approfondire le caratteristiche delle infiltrazioni mafiose dedicato agli amministratori pubblici e, soprattutto, un più ampio coinvolgimento delle scuole. Sono alcune delle novità proposte nella seconda edizione di “Aut Aut – Festival regionale contro le mafie” che si svolgerà tra Vignola (Mo), Castelfranco dell’Emilia (Mo) e Bazzano (Bo) dal 9 al 12 maggio. Una manifestazione che ha il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e che anche quest’anno supera i confini provinciali attraverso la collaborazione di due Unioni di Comuni – Valle del Samoggia in provincia di Bologna e Terre di Castelli in provincia di Modena – e del Comune di Castelfranco dell’Emilia per un totale di 15 comuni coinvolti.
“I clan mafiosi accertati nella nostra regione sono 49 con un fatturato annuo di 20 miliardi di euro”, ha sottolineato il sindaco di Bazzano Elio Rigillo, nel corso della conferenza stampa di presentazione del festival cui hanno preso parte anche il sindaco di Vignola Daria Denti, l’assessore alla Sicurezza e legalità del Comune di Castelfranco Emilia Barbara Padovan e la vicepresidente e assessore alle Politiche per la sicurezza della Regione Simonetta Saliera. “Di fronte a questi dati, non possiamo che dare il nostro contributo – ha aggiunto Rigillo – per il contrasto alle mafie e all’illegalità. Con questo obiettivo è nato e prosegue ‘Aut Aut’, un festival che cerca di coinvolgere soprattutto i giovani, attraverso linguaggi a loro vicini. Un vero progetto di cittadinanza attiva a cui, come per la scorsa edizione, hanno partecipato anche tantissime associazioni di volontariato locale e nazionale”.
Soddisfazione per “Aut Aut” è stata espressa dalla vicepresidente Simonetta Saliera: “L’Emilia-Romagna è una terra nemica delle mafie con una forte corazza istituzionale: abbiamo istituzioni e una realtà sana che hanno saputo creare un muro che dobbiamo rafforzare sempre di più” ha spiegato ricordando come due anni fa la Regione abbia approvato sia una legge per la promozione della legalità nel settore edile e delle costruzioni a committenza pubblica e privata (l. 11/2010) sia una legge per la prevenzione dell’infiltrazione mafiosa (l. 3/2011). “Con questa seconda legge – ha detto la vicepresidente – abbiamo già finanziato oltre 60 progetti di prevenzione delle infiltrazioni e di diffusione della cultura della legalità iniziative a cui hanno partecipato, tra gli altri, oltre 40 mila studenti e che hanno visto la collaborazione di Comuni, Province, scuole, università, forze dell’ordine, magistratura, sindacati e associazioni come Libera e Avviso Pubblico. Il lavoro iniziato è lungo e continueremo a farlo perché rappresenta un investimento fortissimo per il futuro delle nostre comunità”.
Il programma
La formula prevede tre giorni di dibattiti: il primo dedicato all’analisi delle infiltrazioni mafiose sul territorio delle province di Modena e Bologna; il secondo dal titolo “La devozione delle mafie – l’accettazione sociale attraverso la fede religiosa”, con l’intervento dei parroci impegnati in zone ad alto rischio, e il terzo giorno per fare il punto sulla ricostruzione nei paesi emiliani colpiti dal terremoto dello scorso maggio e per capire quanto alto sia il rischio di infiltrazioni mafiose. Ogni giornata culminerà in uno spettacolo: musicale per la prima serata, teatrale per la seconda e dedicato alle scuole nella serata conclusiva.
La domenica, come già accade a Bazzano da sei anni, si svolgerà poi il 6° Torneo nazionale di pallamano femminile seniores intitolato a “Peppino Impastato”.
Anche quest’anno, infine, il Festival prevede la Settimana della mensa legale, con la collaborazione di Cir Food e l’inserimento dei prodotti di Libera nelle mense scolastiche.
Sotto il cappello di “Aut Aut”, oltre alle quattro giornate di iniziative, ci sono anche altri due progetti. Il primo – che riguarda le scuole – è organizzato dall’Istituto Comprensivo Bazzano- Monteveglio ed è già partito da alcuni mesi. Si tratta di un percorso informativo e formativo, dal titolo “La mafia oggi – come intervenire, come reagire”, che sta coinvolgendo le terze classi delle secondarie di primo grado per un totale di 130 ragazzi. Attraverso lezioni d’autore, incontri, proiezioni cinematografiche e una gita a Palermo è stato descritto e analizzato il fenomeno delle mafie dalla nascita ad oggi con lo scopo di individuare gli aspetti di illegalità delle organizzazioni mafiose e le modalità di infiltrazioni in Emilia-Romagna.
Il secondo progetto – che prenderà il via alla fine del mese di maggio – è curato da Stefania Pellegrini, docente all’Università di Bologna, con la collaborazione di Enza Rando, responsabile dello studio legale di Libera, e ha lo scopo di coinvolgere gli amministratori pubblici in un corso di formazione in cui verranno approfonditi tre temi in tre giornate di lavoro: la presenza delle mafie in Emilia-Romagna e il ruolo degli Enti locali; la psicologia del mafioso; il sistema degli appalti, delle estorsioni e dell’usura.
Al festival hanno collaborato, oltre alla Regione Emilia-Romagna, l’Unione di Comuni Valle del Samoggia, l’Unione Terre di Castelli, il Comune di Castelfranco Emilia, la Fondazione Rocca dei Bentivoglio, la Polisportiva Città di Bazzano, la Pallamano Bazzano Pcb, l’associazione Libera, il Gruppo Niscemi, Savignano sul Panaro (Mo), l’associazione Solidarietà e Impegno di Bazzano, l’Anpi Bazzano e l’Istituto comprensivo Bazzano-Monteveglio.