Venerdì 19 e sabato 20 aprile alla Royal Concert Hall di Glasgow risuoneranno le note di elettronica acida e funk del duo Sartori-Carax, e quelle distorte e fuori schema di Volkwerk Folletto.
E’ la città di Glasgow – una delle cinque Città Creative della Musica UNESCO, assieme a Bologna, Siviglia, Gent e Bogotá – ad ospitare quest’annogli UNESCO Music Days. Questa edizione dal titolo “Man and Machines”, indaga il rapporto tra uomo e macchina in musica, e per farlo chiama a raccolta le eccellenze creative ed innovative di ogni città del network nel campo della sperimentazione elettronica e digitale.
La proposta bolognese proviene dall’associazione culturale Shape, che ha progettato e organizzato i contenuti artistici e che conosce i lavori musicali di Andrea Sartori e Volkwerk Folletto per averli ospitati nel suo festival roBOt.
L’associazione Shape da anni è impegnata nel sondare gli infiniti impieghi di macchine e della tecnologia in genere nella cultura musicale contemporanea ed è specializzata nel promuovere la musica elettronica in collaborazione con le migliori realtà internazionali.
Il progetto è sostenuto dal Comune di Bologna, nell’ambito del network delle Città Creative della Musica UNESCO, che prevede momenti di scambio e di promozione congiunta delle città in un quadro più ampio di cooperazione internazionale per quanto riguarda lo sviluppo culturale e sostenibile. Inoltre, un altro motivo di lustro per la città sarà la presenza di Bologna al tavolo dello European Forum on Music, convegno promosso dallo European Music Council, la più importante organizzazione per la vita musicale in Europa. Il Forum, un momento di confronto e scambio per musicisti ed operatori culturali da tutta Europa, si interrogherà se e come il settore musicale europeo, nelle sue forme più avanzate e creative, possa rigenerare un’Europa attraversata dalla crisi finanziaria, economica e sociale.
All’interno del programma degli UNESCO Music Days, nella stessa serata dei live set proposti da Bologna si esibirà la Logos Robot Orchestra da Gent, mentre il 20 sarà la volta dei padroni di casa Man High e dell’orchestra digitale Odeus proveniente da Siviglia.
Andrea Sartori
In un’era in cui la tecnologia reinventa la musica, un concerto per batteria ed elettrodomestici modificati dimostra che la musica può reinventare la tecnologia. Julian Carax, ovvero Lorenzo Rattini, suona una batteria acustica con modifiche hi-tech come solo nei film di 007 siamo abituati ad assistere. Andrea Sartori è l’hacker dei servizi segreti, in grado di cannibalizzare stampanti ad inchiostro e trasformarle in sintetizzatori a fiato, di rubare le gambe al cavalletto della telecamera e ricavarne un improbabile “Sartofono”, capace di tradurre i movimenti del corpo in suoni organici. Atmosfere rarefatte e groove electro-jazz-funk si mischiano in una travolgente performance che curva le coordinate spazio-tempo portando l’ ascolto in luoghi sintetici, quasi domotici, ma permeati di umanità.
Volkwerk Folletto
Progetto analogico / digitale / acustico in bilico tra musica colta ed echi popolari – assemblato da Andrea Renzini, musicista e artista visivo, incline agli sconfinamenti artistici, e Gian Luca Patini, chitarrista e manipolatore elettronico – Volkwerk Folletto è pubblicato in tiratura limitata su etichetta Stile Libero. Tutte le subordinate della musica elettronica e sperimentale, con i suoi codici e dogmi, ma anche le agresti ballate acustiche compresse nella memoria uditiva, vengono assorbite e rilette tramite l’utilizzo di macchine a bassa definizione, come aereosol e aspirapolvere, e finalizzate al raggiungimento del loro punto di non ritorno. Un profondo buco nero delle audiogerarchie dove si depositano nefasti “filter bags” di hits, sporche playlist ammassate nell’indistinto scarto del vissuto, amplificate ed espulse dal rassicurante incedere del ronzio dei nebulizzatori d’aria accesi sul pulviscolo sonoro dell’esperienza.
