Dopo la stagione pilota interrotta a metà percorso a causa del terremoto, giovedì 11 aprile alle 13.30 riparte MezzoConcerto: la serie di concerti brevi in pausa pranzo promossa dall’Istituto Superiore di Studi Musicali «Vecchi – Tonelli» di Modena. Nell’Auditorium «Roberto Verti» dell’Istituto (via Goldoni 10) il concerto d’apertura sarà affidato al giovanissimo violinista Federico Mechelli, che a Modena studia sotto la guida di Paola Besutti.
Federico Mechelli, fiorentino, nato nel 1996, vanta un palmarès di tutto rispetto nonostante l’età: già vincitore di numerosi concorsi nazionali, si esibisce regolarmente da solista, in svariati gruppi da camera e in orchestra; ha preso parte al progetto e alla realizzazione del cd Canti di Corte. Madrigali e Sonate del barocco mantovano, e di recente è stato selezionato per Verbier Festival Music Camp, che si svolgerà a Verbier il prossimo luglio sotto la direzione artistica di Daniel Harding.
Ad accompagnare al pianoforte Federico Mechelli sarà Mari Fujino, diplomata all’Università della Musica «Toho» di Tokyo, ma perfezionatasi principalmente in Emilia, tra Modena e Bologna, con maestri quali Pier Narciso Masi, Arnaldo Cohen, Tomislav Bainov, Karl-Heinz Kämmerling, Massimo Neri. Premiata in diversi concorsi nazionali e internazionali, vincitrice di numerose borse di studio, Collabora come pianista accompagnatrice a masterclass e corsi musicali tenuti in Italia e negli Stati Uniti da docenti di fama quali Pavel Vernikov, Marianne Chen, Natalia Gutman, Danilo Rossi, Antonello Farulli, Danusha Waskiewicz, Bruno Aprea, Ivan Rabaglia, Ilya Grubert. È inoltre pianista collaboratrice nei corsi di alta formazione all’Istituto «Vecchi – Tonelli» di Modena.
In programma, la Sonata per violino solo op. 27 n. 2 di Eugène Ysaÿe, detta «Obsession» in omaggio alla vera e propria ossessione dell’autore per la musica di Johann Sebastian Bach, esplicitamente citata nell’opera. A seguire, il giovanile Scherzo di Johannes Brahms, concepito per chiudere una sonata per violino e pianoforte scritta a sei mani nel 1853 assieme ad Albert Dietrich e Robert Schumann. Pare che l’enigmatico sottotitolo «F.A.E.» attribuito all’opera sia l’acronimo di «Frei, aber Einsam» (libero, ma solo): il motto del celebre violinista Joseph Joachim, dedicatario della Sonata. In chiusura, la Danse espagnole tratta dall’opera La vida breve di Manuel De Falla, nella trascrizione del celebre violinista e compositore Fritz Kreisler.