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Frane: dopo la richiesta dello stato di emergenza i sopralluoghi della Protezione Civile Nazionale

Pavullo-SP4-sopralluogoI tecnici del Dipartimento nazionale della Protezione civile hanno effettuato, lunedì 8 aprile, una serie di sopralluoghi nelle zone dell’Appennino modenese colpite da fenomeni di dissesto idrogeologico. Dopo la richiesta dei giorni scorsi da parte del presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini della dichiarazione dello stato di emergenza, i tecnici, accompagnati dal responsabile della Protezione civile provinciale di Modena Rita Nicolini e dai rappresentanti dell’Agenzia regionale di Protezione civile, hanno verificato le situazioni più critiche: abitazioni, attività industriali o artigianali evacuate e dissesti che interessano infrastrutture viarie e servizi.

Obiettivo dei sopralluoghi è stato quello di evidenziare ai tecnici del Dipartimento la vastità dell’area colpita, le dimensioni dei fenomeni e la diverse tipologie del dissesto.

In particolare sono stati effettuati sopralluoghi nella zona di Montese nelle frazioni di S.Giacomo e Vaina, a Pavullo lungo la provinciale 4 Fondovalle Panaro vicino a Ponte Samone, dove di recente sono state evacuate tre abitazioni a causa di una frana, e a Montecuccolo dove è stato evacuato un allevamento; a Marano il sopralluogo ha interessato una casa evacuata in via Rio Faellano, a Borra di Lama Mocogno è stta verificata la situazione di alcune case vicino alla frazione minacciate da una frana, a Polinago i sopralluoghi hanno interessato soprattutto i gravi dissesti sulla viabilità; poi i tencci si sono recati a Montemolino di Palagano dove nei giorni scorsi è stata interrotta la provinciale 28 riaperta sabato scorso dopo un intervento della Provincia; infine ancora a Palagano nelle zone dove i fenomeni di dissesto minacciano abitazioni e attività industriali a Monchio e a Susano oltre a diverse aree e tratti stradali nelle zone comprese tra Prignano e Palagano.

Marano-Rio-Faellano-sopral

Nei giorni scorsi la Provincia di Modena ha chiesto la dichiarazione di stato di emergenza o un provvedimento legislativo nazionale speciale per far fronte alle numerose situazioni critiche presenti sul territorio montano e pedecollinare. Solo in questi primi mesi del 2013 il maltempo ha comportato 19 allerte di protezione civile per neve, pioggia, dissesto idraulico ed idrogeologico con 65 giorni in stato di allerta che hanno attivato le procedure previste dai piani di emergenza comunali e provinciali. Fenomeni che per dimensione e gravità «non sono più gestibili con le sole risorse locali».

 
















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