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Camorra, duro colpo al clan Vallefuoco: sequestrati beni per 8 milioni di euro

carabinieri-rosUn duro colpo al clan Vallefuoco eā€™ stato inferto dai carabinieri del R.o.s., coadiuvati dai Comandi provinciali competenti, che nella giornata di ieri ā€“ 4 Aprile – hanno dato esecuzione al decreto di sequestro beni emesso dal Tribunale di Bologna, su proposta della locale Procura distrettuale antimafia. Il provvedimento dispone il sequestro di ingenti patrimoni accumulati dal sodalizio e localizzati nelle province di Rimini, Napoli e Caserta, per un valore complessivo stimato in circa 8 milioni di euro.

Lā€™indagine ā€œVulcanoā€ aveva portato tra il febbraio 2011 ed il dicembre 2012 allā€™escuzione di 31 provvedimenti cautelari personali per i reati di associazione mafiosa, tentato sequestro di persona, estorsione, usura ed altro, aggravati dal metodo mafioso, documentando lā€™operativitĆ  dellā€™organizzazione camorristica capeggiata da F.V., dedita ad attivitĆ  usurarie ed estorsive, consumate con modalitĆ  tipicamente mafiose, in danno di imprenditori e commercianti dellā€™Emilia Romagna e della Repubblica di San Marino. In particolare, il progetto criminale del sodalizio era stato attuato ricorrendo allā€™acquisizione fraudolenta di avviate aziende, poi condotte a fallimento, per perpetrare truffe ai danni di istituti di credito e di imprenditori del luogo.

Lā€™indagine patrimoniale ha delineato lā€™asse economico-imprenditoriale di derivazione illecita, sottoponendo a sequestro numerose societĆ  operanti prevalentemente nei settori della ristorazione, del recupero crediti, dellā€™edilizia e delle investigazioni private, nonchĆ© immobili ubicati nei comuni di Rimini, Brusciano (NA), Monte Grimano (PU), Lupara (CB) e Casal di Principe (CE).

Lā€™attivitaā€™ ha evidenziato come gli indagati, allo scopo di sottrarre le ricchezze illecitamente accumulate da possibili provvedimenti di natura ablativa, abbiano fatto ricorso allā€™utilizzo di prestanomi e di soggetti a loro legati da vincoli di parentela. Tra i beni sequestrati rientrano:

ā€“ unā€™importante struttura ricettiva e ristorativa di Rimini acquisita dai Vallefuoco con proventi illeciti e successivamente alienata, al fine di eludere le disposizioni in materia di misure di prevenzione antimafia;

ā€“ unā€™agenzia investigativa di Rimini, il cui titolare eā€™ indagato per aver fornito agli esponenti apicali del clan Vallefuoco informazioni per lā€™esercizio fraudolento dellā€™attivitĆ  di recupero crediti;

ā€“ due societĆ  di recupero crediti riconducibili a F.V. ed utilizzate per dissimulare le attivitĆ  estorsive ed usurarie, nonchĆ© per cooptare le attivitĆ  economiche delle vittime.

ā€“ undici immobili, dodici beni mobili, oltre sessanta rapporti bancari e contratti assicurativi.

Lā€™indagine ha svelato, inoltre, come, attraverso le varie attivitĆ  commerciali, lā€™organizzazione fosse riuscita a far circolare denaro, assegni ed altri titoli, costituenti il prezzo ed il profitto dei reati-fine.

Lā€™individuazione e lā€™apprensione dei beni di origine illecita si conferma, pertanto, uno degli obiettivi primari dellā€™attivitaā€™ della procura distrettuale bolognese, per depotenziare le organizzazioni mafiose e limitarne la pericolosa forza economica.

 
















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