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Al via sabato, anche nel modenese, la raccolta di firme per la legge contro la violenza sulle donne

violenza-donnePrende il via sabato 6 aprile in tutta la regione Emilia-Romagna la raccolta delle firme a sostegno della proposta di legge regionale di iniziativa popolare “Norme per la creazione della Rete regionale contro la violenza di genere e per la promozione della cultura dell’inviolabilità, del rispetto e della libertà delle donne” voluta e costruita dalle donne della Conferenza regionale delle Democratiche (prime firmatarie la modenese Caterina Liotti, Lucia Bongarzone e Sonia Alvisi). I primi banchetti organizzati nel modenese sono programmati a Modena e a Carpi. Sabato pomeriggio, in città, la raccolta delle firme avverrà in piazzetta delle Ova, in via Emilia Centro, dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Nella città dei Pio, invece, sabato mattina il banchetto sarà allestito in piazza Martiri dalle 10.00 alle 12.30. Sul sito del Pd www.pdmodena.it, dalla prossima settimana, saranno pubblicati i luoghi e gli orari della raccolta delle firme in tutti i Comuni modenesi e gli appuntamenti di presentazione pubblica dell’iniziativa. Il Partito democratico e i Giovani democratici sono impegnati in maniera diffusa su tutto il territorio provinciale per sostenere l’iniziativa della Conferenza delle Democratiche: “La lotta a ogni forma di violenza e sopruso nei confronti delle donne è un dovere di civiltà e un sacrosanto principio di democrazia. – conferma il coordinatore provinciale e segretario vicario Pd Paolo Negro – Il nostro partito è da tempo impegnato su questi temi, per costruire una sensibilità diffusa in tutta la società e per dare strumenti concreti a chi opera per aiutare le vittime. I circoli del Pd stanno già lavorando per far conoscere questa importante iniziativa e per favorire una massiccia raccolta di firme”. I “numeri” costantemente in crescita dei femminicidi perpetrati nel nostro Paese testimoniano che siamo di fronte ad una vera e propria emergenza sociale: “Abbiamo scelto di lavorare su una proposta di legge di iniziativa popolare per chiedere alla Regione Emilia-Romagna di più. – spiega Caterina Liotti, coordinatrice provinciale delle Democratiche modenesi e Presidente del Consiglio comunale – Più servizi per le donne vittime e per gli uomini violenti, più opportunità lavorative e formative per chi vuole uscire dalla violenza, più risorse su progetti e attività culturali di prevenzione, più educazione al rispetto nelle relazioni affettive e amorose. Siamo certe – conclude Liotti – che solo se ci muoveremo tutti insieme, donne e uomini, partiti politici e società civile, potremmo iniziare ad affrontare questa enorme piaga sociale”.

Legge regionale contro la violenza sulle donne, obiettivo 20mila firme

Si cimenteranno nella raccolta firme le donne della politica, ma anche quelle della società civile

La proposta di legge regionale di iniziativa popolare contro la violenza sulle donne è stata presentata dalla coordinatrice provinciale delle Democratiche modenesi Caterina Liotti e da Maria Merelli, mercoledì pomeriggio, anche alle rappresentanti del mondo dell’associazionismo e alle organizzazioni sindacali. Per legge sarebbero sufficienti 5mila firme, ma l’obiettivo ambizioso che si propongono le sostenitrici dell’iniziativa è di arrivare, in tutta l’Emilia Romagna, a quota 20mila firme. L’incontro di mercoledì anche su questo fronte si è rivelato particolarmente proficuo: le donne presenti hanno pienamente condiviso le finalità e gli obiettivi perseguiti dalla proposta di legge e hanno assicurato la propria disponibilità a farsi parti attive nella diffusione e nel sostegno all’iniziativa. In particolare le associazioni femminili Udi e Cif provinciali e di Carpi, Centro documentazione donna, Donne giustizia, Differenza maternità, Donne nel mondo, Donne arabe e straniere, Profilo Donna, centro d’ascolto antiviolenza Vivere Donna di Carpi e Artemisia di Sassuolo hanno sottolineato come lo strumento legislativo possa essere determinante nell’allargare le opportunità di uscita dalle situazioni di violenza per le donne vittime e per i loro figli, ma soprattutto nell’attivare percorsi di prevenzione che incidano sulla dimensione culturale del fenomeno.

Le associazioni Arci, Anpi, Libera contro le mafie, Gap Up, hanno sottolineato come la battaglia contro la violenza sulle donne sia nel nostro paese una battaglia di civiltà da affrontare tutti insieme, donne e uomini, partiti politici e società civile.

Anche le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, con i loro coordinamenti femminili in testa, da sempre attivi sul versante della violenza a partire dai luoghi di lavoro, hanno assicurato l’appoggio alla raccolta delle firme in tutto il territorio provinciale.

Presenti all’incontro anche le donne di Sel che hanno portato l’appoggio del loro partito al percorso di raccolta delle firme e con le quali si sta lavorando per depositare delibere di appoggio alla Legge nei Consigli comunali.

Tutti insieme rappresentano un primo sostanzioso gruppo di sostegno all’iniziativa, aperto comunque a ulteriori apporti.

 

 

 

















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