Da lunedì 15 aprile fino a venerdì 17 maggio sarà possibile presentare domanda di partecipazione al bando per l’affitto rivolto a famiglie in difficoltà, con particolare attenzione a quelle in cui almeno un componente si trova in situazione di disagio lavorativo.
Nonostante il mancato rinnovo del Fondo nazionale per l’affitto, il Comune di Modena infatti ha deciso di confermare anche per il 2013 il bando locale, che va a coprire circa la metà delle mancate entrate. Il sostegno si aggiunge al Fondo salvasfratti messo in campo da Provincia, Regione e dalle quattro Fondazioni bancarie (Modena, Carpi, Mirandola e Vignola), gestito sulla base del protocollo siglato anche dai Comuni modenesi, dalle associazioni della proprietà edilizia e dai sindacati confederali e degli inquilini.
L’Amministrazione metterà a disposizione 1 milione 242 mila euro, cui si aggiungono altri 300 mila euro finanziati dalla Regione Emilia-Romagna. L’obiettivo è favorire la permanenza nelle abitazioni di inquilini in difficoltà nel pagamento del canone. Il Comune verserà il contributo, che potrà variare dai 2 mila ai 3 mila euro a seconda del reddito Isee, in un’unica soluzione per conto degli inquilini direttamente ai proprietari degli alloggi, che si impegnano a non avviare o a sospendere eventuali azioni di sfratto per il periodo coperto dal contributo erogato.
“Con questo bando sarà possibile sostenere fino a 750 famiglie che vanno ad aggiungersi alle circa 100 famiglie che sul territorio comunale hanno finora fatto domanda al Fondo provinciale”, afferma l’assessore comunale alle Politiche sociali, sanitarie e abitative Francesca Maletti. “Quest’anno abbiamo ritenuto, a parità di reddito, di dare priorità alle famiglie in cui almeno un componente vive situazioni occupazionali difficili, sempre più in aumento a causa del perdurare della crisi, oltre ad anziani e disabili ”.
Condizioni per partecipare al Bando per l’affitto sono infatti che tutti i componenti del nucleo familiare abbiano più di 65 anni di età o che almeno uno a partire dall’1 gennaio 2012 si sia trovato in situazione occupazionale difficoltosa. Tra i requisiti, un valore Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) familiare non superiore a 17 mila euro, la residenza nel Comune di Modena e la titolarità di un contratto di affitto per un alloggio ad uso abitativo primario nel territorio comunale.
Le domande potranno essere presentate da qualsiasi componente del nucleo, purché residente nell’alloggio oggetto del contratto di locazione, presso l’ufficio Area servizi per la Casa dell’assessorato alle Politiche sociali, sanitarie e abitative (via Cesare Costa 13, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e lunedì e giovedì anche dalle 14.30 alle 17.30).
Il contributo previsto dal Comune non è cumulabile con quello previsto dai protocolli provinciali Salvasfratti 2012 e Casa 2013 e gli inquilini beneficiari si impegnano a rinunciare a eventuali altri benefici erogati dai Servizi sociali del Comune nello stesso periodo.
PUNTI IN PIÙ PER IL DISAGIO LAVORATIVO
Cassa integrazione, mobilità, contratto di solidarietà, licenziamento a seguito di chiusura aziendale o a conclusione del periodo di attivazione degli ammortizzatori sociali. E ancora, dimissioni per giusta causa, mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipico, cessazione dell’attività e per i lavoratori autonomi o con partita Iva calo almeno del 30% del reddito.
Le situazioni occupazionali difficoltose di almeno un componente del nucleo familiare, così come l’età superiore ai 65 anni di tutti i componenti, sono le condizioni alternative per poter accedere ai contributi per l’affitto del bando pubblicato dal Comune di Modena. Non solo la situazione economica e l’incidenza dell’affitto sul reddito, ma anche la presenza di una o più persone invalide e la condizione lavorativa incideranno quindi sull’attribuzione dei punteggi per la definizione della graduatoria.
I requisiti aggiuntivi necessari per fare domanda sono la presenza di un valore Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) familiare non superiore a 17 mila euro, la residenza nel Comune di Modena e la titolarità di un contratto di affitto per un alloggio ad uso abitativo primario nel territorio comunale e il non essere assegnatari di alloggio di Edilizia residenziale pubblica, di alloggio comunale o con concessione comunale. I nuclei richiedenti devono presentare la domanda sottoscritta anche dai proprietari dell’alloggio e nessuno dei componenti della famiglia deve risultare titolare di diritti di proprietà o comproprietà o altro diritto reale di godimento su beni immobili per quote pari o superiori al 50% di immobili a uso abitativo situati in provincia di Modena.
E’ confermata la scelta di dare priorità a coloro che presentano un reddito Isee più basso e a chi presenta un rapporto canone/Ise più alto. Inoltre ai nuclei che presentano uno o più componenti invalidi al 100% sarà riconosciuto un punteggio aggiuntivo, così come alle famiglie in cui almeno uno dei componenti vive una condizione di disagio lavorativo superiore a 12 o a 24 mesi anche non consecutivi nel corso degli ultimi cinque anni. Ai fini della formulazione della graduatoria e della relativa erogazione dei contributi in caso di parità di punteggio verrà preso in considerazione il valore Isee più basso.
L’Amministrazione eseguirà idonei controlli a campione volti ad accertare la veridicità delle informazioni fornite dalle famiglie cui verrà corrisposta la prestazione. In caso di dichiarazioni mendaci i benefici decadranno e scatteranno sanzioni penali (multe pecuniarie e detenzione fino a cinque anni).