“La scelta di abortire per una donna è sempre difficile – afferma Luca Ghelfi, portavoce del Pdl di Modena – per questo dovrebbe trovare nelle strutture sanitarie la dovuta accoglienza e assistenza, e nei consultorianche tutte le alternative possibili ad una scelta così definitiva. Il dato degli aborti in aumento per via chimica, di cui Modena avrebbe un primato,lasciano intendere invece che si stia lavorando più su questa via, che suquella della prevenzione. Ma l’interesse dalla madre e del bambino dovrebbe essere quella di trovare una soluzione a gravidanze difficili o inaspettate.
Non quella di prospettare una finta soluzione facile, come l’aborto con la RU486. Perché sono molti gli studi che dicono che questo metodo, lungi dall’essere più sicuro per le donne, è in realtà più pericoloso per la loro salute. Perché le donne vengono lasciate sole di fronte a questo momento, che psicologicamente e fisicamente le mette a dura prova. Non c’è nulla di ideologico o di etico, ma solo strettamente pragmatico: un aborto è un momento di dolore; le donne, nel rispetto della lettera, e dello spirito della legge, dovrebbero essere messe nelle condizioni di poter superare problemi di natura economica o sociale; e la loro salute dovrebbe essere tutelata. Il primato della RU486 tutto modenese tende invece a far pensare a tutt’altra via, che può essere quella più “semplice” per gli operatori, ma non lo è per le donne. Che di questo andrebbero informate”.