Tra le 63 beatificazioni di servi di Dio autorizzate oggi da papa Francesco, c’è anche quella del seminarista Rolando Rivi ucciso, appena 14enne, a colpi di pistola in un bosco di Piane di Monchio, frazione di Palagano, da un gruppo di partigiani comunisti.
Nato a San Valentino, frazione di Castellarano, secondo dei tre figli di Roberto Rivi e Albertina Canovi, entrò nel seminario di Marola nell’autunno del 1942 ma nel 1944, in seguito all’occupazione tedesca del paese, fu costretto a ritornare a casa. Non smise però di sentirsi seminarista né di indossare l’abito talare, nonostante il parere contrario dei genitori preoccupati per i gesti di odio antireligioso diffusi nella zona che avevano portato anche all’uccisione di alcuni sacerdoti.
Il 10 aprile 1945 fu preso da un gruppo di partigiani comunisti che costrinsero il ragazzo quattordicenne a seguirli nella boscaglia e, dopo tre giorni di percosse, umiliazioni e sevizie, lo uccisero a colpi di pistola in un bosco di Piane di Monchio.
A lui due anni fa fu intitolata la traversa sul fiume Secchia.