Il minimo comun denominatore, per quattro dei cinque progetti selezionati, è la presenza della macchina da cucire tra le attrezzature. Ricerca sui materiali e riscoperta di tessuti naturali e vintage, restyling di abiti datati e reinventati, attenzione a sposare creatività e riuso, tecniche particolari di stampa su maglie e stoffe. C’è tutto questo e altro ancora – per esempio tanta attenzione ad aprire le attività alla città con aperture flessibili, animazioni e occasioni d’incontro – nei progetti che si sono classificati ai primi cinque posti del bando comunale e sono stati scelti dalla commissione per poter insediare le loro attività in via Carteria ad affitti agevolati. Alla selezione erano stati ammessi 24 progetti ritenuti validi e pertinenti con gli obiettivi fissati: offrire spazi a liberi professionisti, imprese e altri soggetti, in via preferenziale giovani, promotori di progetti per aprire attività principalmente artigianali e commerciali di ricerca e qualità artistica, con preferenza per quelle legate al mondo della moda.
“Il numero elevato di progetti partecipanti, la loro qualità, e la rispondenza ai criteri del bando – afferma l’assessore comunale allo Sviluppo economico Stefano Prampolini – rappresenta per noi un elemento di soddisfazione e la conferma dell’esistenza di un fermento creativo concreto tra i giovani, molto preparati e pronti a trasformare in impresa le loro idee e le loro abilità. Questo ci stimola a proseguire con progetti analoghi che oltre a sostenere le start up e creare opportunità di lavoro – conclude Prampolini – ci aiutano a riqualificare e vitalizzare spazi del centro storico. E’ una tendenza internazionale quella di caratterizzare le strade storiche con specifiche attività artigianali come puntiamo a fare in via Carteria, sulla quale interverremo con arredo urbano e illuminazione per valorizzare i portici”.
I progetti classificati a i primi cinque posti, che potranno dunque entrare nei cinque locali ad affitto agevolato grazie alle garanzie del Comune ai proprietari sono, nell’ordine dal primo al quinto: “Clotz”, linea di capi unici a marchio clotz partendo dal restyling di abiti datati, di Chiara Nori; “Handmade”, connubio tra studio grafico, stamperia e laboratorio sartoriale, di Giovanni Barladini e Lorenzo Louis Pradelli; lo “spazio eclettico” che offre servizi di architettura, grafica e comunicazione visiva, produzione e vendita di oggetti di design, di Eva Ferrari e Silvia Cavalieri; “Felicìta”, bottega di produzione, esposizione e vendita di capi di abbigliamento e accessori utilizzando tessuti e capi vintage come punto di partenza, di Francesca Zanfrognini e Monica Ropa; “eWs eleven work shop”, produzione e vendita di linea di abbigliamento e accessori per giovani e bimbi con materiali naturali, di Eleonora e Emanuele Cottafavi.
TESSUTI, RIUSO, DESIGN E MACCHINE DA CUCIRE
I cinque progetti scelti con bando per entrare in locali di via Carteria ad affitto agevolato si caratterizzano anche per l’apertura a collaborazioni e scambi di idee sui temi creativi
La commissione ha scelto i cinque progetti, sui 24 ammessi, che grazie al bando comunale troveranno spazio ad affitto agevolato in cinque locali di via Carteria,
Il primo classicato è “Clotz”, linea di capi unici a marchio clotz partendo dal restyling di abiti datati, di Chiara Nori, classe 1980, art director e web designer, laureata al Dams di Bologna con un master in pubblicità allo Ied. Il progetto prevede il restyling di capi datati di abbigliamento e accessori moda donna e bambino, con certificato cartaceo che accompagna ogni capo e specifica com’era il modello originale, cosa è stato usato per realizzarlo, come lavarlo e la composizione. Nella proposta l’idea di lavorare sull’e-commerce, l’organizzazione di eventi con opening serali e mostra mercato di texture (nuove proposte, tessuti antichi, vintage), creazione di limited edition in partnership, lancio del brand clotz in vari punti vendita sparsi per l’Italia. Andrà in via Carteria 58 (mq 26).
Secondo classificato, “Handmade”, connubio tra studio grafico, stamperia e laboratorio sartoriale, di Giovanni Barladini e Lorenzo Louis Pradelli, entrambi classe 1990, studenti universitari, uno in Chimica e tecnologie farmaceutiche, l’altro in Grafica e comunicazione visiva, interessati ad arte, fotografia e disegno a mano libera, e appassionati a tecniche di stampa su tessuto: serigrafia, stampa a pressione con caratteri mobili e stampa a ruggine. Vogliono dar vita a un atelier di progettazione, stampa su tessuto e sartoria che produce abbigliamento per giovani e accessori a marchio “Handmade” resi unici dalla stampa a mano, oltre a una linea di abiti da lavoro per bar e ristoranti. Nel loro progetto anche l’organizzazione di concerti e mostre di giovani artisti e designer. Va al civico 24 e 24/a (mq 76).
Terzo classificato, lo “spazio eclettico” che offre servizi di architettura, grafica e comunicazione visiva, produzione e vendita di oggetti di design, di Eva Ferrari (1977) e Silvia Cavalieri (1979), architette e designer con esperienze all’estero. Nel loro locale, al civico 38 (mq 57), ci saranno arredi sperimentali autoprodotti con rinnovamento periodico del decor, mostre di artisti anche dall’estero, vernissage di presentazione delle collaborazioni con gli artigiani.
Quarta dei prescelti è “Felicìta”, bottega di produzione, esposizione e vendita di capi di abbigliamento e accessori utilizzando tessuti e capi vintage come punto di partenza, di Francesca Zanfrognini, classe 1972, esperta di moda e comunicazione, e Monica Ropa, classe 1966, disegnatrice di tessuti e grafica. Il progetto si caratterizza per la ricerca sui materiali, il design stilistico contemporaneo e l’idea di lavorare in vetrina, organizzare fiere del vintage, tenere un “laboratorio aperto” una serata al mese, e fare “teatro in bottega”. Andranno al civico 36 (mq 51,5).
Quinto progetto selezionato è “eWs eleven work shop”, produzione e vendita di linea di abbigliamento e accessori per giovani e bimbi con materiali naturali, , realizzando i modelli e costruendo capi con modalità sartoriale, utilizzando maestranze locali. L’idea è di Eleonora e Emanuele Cottafavi. Lei, classe 1985, è stylist e fashon editor, laureata in Culture e tecniche del costume e della moda; lui, classe 1979, è responsabile acquisti e vendite dei negozi a marchio Undici 11 di Formigine e Sassuolo. Tra le proposte, apertura sette giorni su sette, e-commerce, schermo touch screen per selezionare prodotti e fare abbinamenti, collaborazioni con giovani artisti.
E’ in fase di studio l’ipotesi di realizzare, sempre in via Carteria, uno spazio di coworking sartoriale per alcune delle realtà più interessanti non arrivate tra i primi cinque classificati e altri proprietari di spazi possono far pervenire al Comune la loro disponibilità a partecipare a progetti analoghi (Servizio Attività economico commerciali, via Santi 40, tel. 059 2032553 oppure via e-mail a progetti.economici@comune.modena.it).
I LOCALI CHE OSPITERANNO LE NUOVE ATTIVITÀ
Le dimensioni vanno da 26 a 114 metri quadrati. Altri proprietari interessati a a iniziative analoghe possono segnalarlo al Comune. Allo studio un’ipotesi coworking
I locali disponibili che ospiteranno le attività scelte con il Bando comunale per giovani imprese d’artigianato e moda in via Carteria sono cinque, tutti con affaccio sulla strada, ristrutturati, con impianti a norma e servizi igienici funzionanti. Le dimensioni vanno dai 26 ai 114 metri quadrati per affitti annui che vanno da 2 mila 80 a 9 mila 138 euro.
Il Comune ha concordato con i proprietari un affitto agevolato per tre anni, sensibilmente inferiore rispetto ai prezzi di mercato, per sostenere la fase di start up delle attività artigianali e commerciali che verranno selezionate. Al termine del contratto il locatario avrà la prelazione per rinnovare il contratto, sulla base degli accordi che verranno presi tra le parti.
E’ in fase di studio l’ipotesi di realizzare uno spazio di coworking sartoriale per alcune delle realtà più interessanti non arrivate tra i primi cinque classificati, mentre altri proprietari di spazi e locali eventualmente interessati possono far pervenire al Comune la loro disponibilità a partecipare a progetti analoghi (Servizio Attività economico commerciali, via Santi 40, tel. 059 2032553 oppure via e-mail a progetti.economici@comune.modena.it)