La Fiat che estromette la Fiom è solo l’esempio più eclatante di quali storture abbia potuto produrre la modifica dell’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori. Occorre tornare alla formulazione originale della legge. E’ per questo che i parlamentari Pd Davide Baruffi e Giuditta Pini hanno sottoscritto su questo tema una specifica proposta di legge. Sempre i deputati Baruffi e Pini hanno, inoltre, presentato una proposta di legge che ripristina la giusta gerarchia tra contratti collettivi nazionali e locali.
Nel corso della campagna elettorale il Pd modenese aveva preso specifici impegni in materia di rappresentanza e contrattazione collettiva nei luoghi di lavoro. Ora quegli impegni sono stati trasformati in due specifiche proposte di legge. I parlamentari modenesi del Pd Davide Baruffi e Giuditta Pini sono, infatti, tra i firmatari di due proposte che pongono rimedio a storture prodottesi negli ultimi tempi nei luoghi di lavoro. Primo firmatario di entrambi i progetti è l’ex ministro del lavoro nel Governo Prodi Cesare Damiano. Con la prima proposta di legge si ripristina la formulazione originale dell’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori (legge 300 del 1970). Era stato modificato con un referendum del 1995. “La nostra proposta – spiegano i deputati Pd Baruffi e Pini – stabilisce che hanno diritto alla rappresentanza nelle aziende anche i sindacati che, pur essendo fortemente rappresentativi, non abbiano sottoscritto specifici contratti. Per intenderci il caso più noto è quello della Fiat, dove è stata esclusa dalla rappresentanza – e, di fatto, estromessa dall’azienda – la Fiom. Si tratta, in sostanza – concludono Baruffi e Pini – di ripristinare un principio sacrosanto di democrazia e rappresentanza in azienda”. L’altra proposta di legge sottoscritta dai due parlamentari modenesi è relativa alla modifica dell’articolo 8 del Decreto legge 138 del 2011 in materia di sostegno alla contrattazione collettività di prossimità. Il riferimento, in questo caso, è allo strappo consumato dall’allora ministro del lavoro del Governo Berlusconi Sacconi per sabotare, di fatto, l’accordo faticosamente e positivamente raggiunto tra le parti sociali il 28 giugno del 2011 in materia di modello contrattuale e rappresentatività sindacale. “In particolare, – spiegano ancora Baruffi e Pini – è risultata estremamente grave l’introduzione del principio della derogabilità di leggi e contratti collettivi nazionali da parte dei contratti aziendali, soprattutto in materia di essenziali diritti dei lavoratori. Con questa proposta di legge – concludono i parlamentari Pd – si ripristina la giusta gerarchia del diritto e si assumono pienamente i contenuti dell’accordo sottoscritto tra le parti sociali il 28 giugno 2011”.