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Modena, mafia: prevenzione del crimine e trasparenza negli appalti

Unanime l’appello del Consiglio comunale per il contrasto alle infiltrazioni mafiose sul territorio espresso in Aula durante la seduta tematica sulla mafia di lunedì 25 marzo. Così come unanime è stato il voto all’ordine del giorno bipartisan sulla costituzione di parte civile del Comune di Modena nei processi penali per reati commessi nel territorio comunale da associazioni di stampo mafioso.

Ad aprire il dibattito è stato il capogruppo di Sel Federico Ricci, che ha evidenziato la necessità di “mantenere alta nel tempo l’attenzione sul contrasto alle mafie. E’ necessario fare un salto di qualità e rendere permanenti le iniziative di contrasto politico, giudiziario culturale – ha aggiunto – con il coinvolgimento di tutta la cittadinanza nel presidio civile e democratico del territorio”.

Per il Pd, il capogruppo Paolo Trande del Pd ha sottolineato “il grande problema di legalità del Paese, che si traduce in un deficit di libertà, uguaglianza e di opportunità, cioè deficit di democrazia. Dobbiamo combattere le mafie attraverso lo strumento più efficace, che è la nostra Costituzione fondata sul concetto inseparabile di legalità e democrazia”. Luigi Alberto Pini ha precisato che “la mafia è un sistema di controllo del territorio basata su regole non scritte e non condivise, e se non c’è legalità non ci può essere una vittoria anche solo parziale contro di essa. Il Comune di Modena, costituendosi parte civile, può fare applicare la legge indipendentemente dalla paura personale e attraverso la tracciabilità dei soldi si può contrastare il fenomeno”. Elisa Sala ha lanciato un appello: “Ci svegliamo? Sono 25 anni che c’è la mafia anche sul nostro territorio e noi ce ne stiamo accorgendo solo ora. Credo che debbano essere dati ai cittadini gli strumenti più semplici per capire dove c’è la legalità e dove non c’è – ha detto ancora – bisogna essere consapevoli. La rete delle associazioni aiuta ad aumentare la consapevolezza del rischio ed è da qui che parte la prevenzione”.

Il capogruppo del Pdl Adolfo Morandi ha evidenziato come l’Amministrazione possa e debba tenere alta la guardia: “Il primo fenomeno è tenere sotto controllo gli appalti, che non vanno assegnati al massimo ribasso” ha detto. “La Polizia municipale tenga controllati i cantieri. Il contrasto alle mafie avviene inoltre anche a scuola attraverso la formazione alla legalità”.

Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia ha aggiunto che oltre a evitare il massimo ribasso “è altrettanto importante che i parametri dei punteggi di valutazione delle varie offerte vengano definiti nella massima trasparenza e che le commissioni siano di altissimo profilo e non espressione della politica. Bisogna inoltre andare verso l’incandidabilità di condannati anche di primo grado”.

 

Sergio Celloni ha parlato di “mappatura della moneta, cioè tracciabilità di tutto il denaro”. Il consigliere di Mpa ha espresso la necessità di strumenti reali: “Le teste, le capacità e le soluzioni ci sono – ha affermato – bisogna capire se c’è la volontà intrinseca da parte delle istituzioni, della politica e del sistema economico e sociale di individuare gli strumenti e arrivare a un cambiamento”.

Sandra Poppi di Modena5stelle-beppegrillo.it ha evidenziato tre aspetti pericolosi: l’affidamento degli appalti con metodo al massimo ribasso, “a cui preferire l’offerta economicamente più vantaggiosa”, l’abusivismo edilizio e la problematica dei rifiuti, “per la quale bisogna puntare su politiche virtuose che incentivino la minor produzione, la raccolta differenziata, il domiciliare e il riciclo”.

Nel dibattito sono intervenuti anche l’assessore all’Ambiente e Affari generali Simona Arletti e il neoassessore allo Sviluppo economico, lavoro e centro storico Stefano Prampolini. Arletti ha posto l’attenzione sulla crescita dei reati ambientali e sul fenomeno delle ecomafie precisando l’impegno come Amministrazione: “Il Comune può rafforzare i controlli ambientali per perseguire illeciti amministrativi e penali, promuovere la cultura del rispetto dell’ambiente e della legalità, porre questi temi all’attenzione dei tavoli istituzionali e pianificare e regolamentare le attività”. Prampolini ha evidenziato anche l’aumento “allarmante del fenomeno della ludopatia: a Modena si stimano dai 2000 ai 3000 i giocatori d’azzardo compulsivi su 70 mila persone che potenzialmente utilizzano slot machine, mentre quelli seguiti dal Sert in città nel 2012 sono stati 22. Dobbiamo impegnarci sempre più per contrastare un fenomeno che non può non attrarre la criminalità organizzata”.

PREVENZIONE DEL CRIMINE E TRASPARENZA NEGLI APPALTI

Dal monitoraggio del crimine alle iniziative per rafforzare la trasparenza delle procedure di appalto, dal sostegno alla legge regionale contro le infiltrazioni mafiose alle iniziative sulla legalità. Oltre a quello unanime sulla possibilità che il Comune si costituisca parte civile nei processi di mafia, il Consiglio comunale di Modena nella seduta di lunedì 25 marzo, dedicata al ruolo dell’ente locale nelle politiche di prevenzione e contrasto alle mafie, ha approvato altri quattro ordini del giorno.

È passata all’unanimità la mozione illustrata in corso di seduta da Enrico Artioli del Pd; firmatari anche il capogruppo Paolo Trande, Eugenia Rossi di Etica e Legalità, Federico Ricci di Sel, Sergio Celloni di Mpa, Davide Torrini di Udc, Adolfo Morandi di Pdl e Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia. L’ordine del giorno impegna la Giunta ad adottare un sistema informativo di analisi sistemica dei dati per il monitoraggio e la prevenzione del crimine; a ricercare la collaborazione delle istituzioni competenti per condividere i dati; a definire procedure chiare e precise, a predisporre infrastrutture hardware e software per supportare l’attività e a formare il personale. Si prevede inoltre di formare un Gruppo di lavoro trasversale ai settori dell’Amministrazione, di collaborare con l’Osservatorio provinciale degli Appalti per individuare situazioni di rischio e di informare periodicamente il Consiglio in materia.

Approvato, inoltre, l’ordine del giorno presentato in corso di seduta da Fabio Rossi del Pd e firmato anche dai capigruppo di Pd, Sel, Modena5stelle-beppegrillo.it, Modena Futura, Mpa e Fratelli d’Italia (voto contrario del Pdl), con cui il Consiglio chiede di mettere in campo ulteriori strumenti amministrativi per rafforzare la trasparenza delle procedure di appalto attraverso la verifica accurata dei collegamenti diretti e indiretti tra aziende partecipanti alle gare e controlli sulle subappaltatrici. La mozione impegna anche a “utilizzare le prerogative assegnate a sindaci e Comuni per iniziative di contrasto a ogni forma di abusivismo (commerciale, edilizio), spaccio di droga, sfruttamento della prostituzione, gioco d’azzardo e altre attività criminali utili a rimpinguare le casse della malavita; ad attivare percorsi di sensibilizzazione nelle scuole e una campagna d’informazione contro il racket e l’usura e gli strumenti legislativi per chi denuncia estorsori e usurai. Viene anche richiesta la costituzione di un Centro di documentazione sulla legalità che unisca istituzioni, forze economiche e sindacali, ordini e collegi professionali, volontariato e istituzioni culturali e che l’Amministrazione si adoperi per inserire nell’Osservatorio degli appalti pubblici la totalità degli enti totalmente o parzialmente pubblici. Il documento invita, infine, i partiti politici ad adeguarsi al Codice etico licenziato dalla Commissione antimafia, non candidando persone condannate per reati gravi, le organizzazioni economiche a mutuare la decisione di Confindustria nazionale che prevede l’espulsione per chi acconsente a richieste estorsive della mafia; tutti gli ordini professionali ad adoperarsi perché le organizzazioni federali nazionali adottino il Codice etico del Comitato unitario professioni (Cup) di Modena.

 

Approvando l’odg presentato da Sandra Poppi di Modena5stelle-beppegrillo.it, con i voti favorevoli anche di Pd, Sel, Modena Futura, Mpa e Fratelli d’Italia (Pdl astenuto), il Consiglio impegna sindaco e Giunta in “Iniziative per contrastare l’inserimento della criminalità organizzata nel tessuto produttivo locale e inserire il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa come criterio prevalente”. Tra le azioni indicate nel dispositivo, “sostenere l’attività dell’Osservatorio provinciale degli Appalti pubblici e della Camera di Commercio di Modena nell’attuazione del protocollo contro la criminalità; predisporre attività di conoscenza dell’utilità della comunicazione al sistema telematico regionale di tutti gli appalti superiori a 10mila euro; collaborare con gli Ordini professionali; aumentare la professionalità con corsi della Polizia municipale; verificare i passaggi di proprietà di attività commerciali; dotare la Municipale di mezzi e personale per incrementare i controlli su cantieri e attività commerciali”.

È passato con i voti favorevoli di Pdl, Fratelli d’Italia e Modena Futura (contrari Sel e presidente Liotti; astenuti Modena5stelle-beppegrillo.it, Campioli, Cotrino, Goldoni e Maienza del Pd; non voto degli altri consiglieri Pd) l’ordine del giorno presentato da Pdl, Udc, Mpa (inizialmente anche da Pd e Sel che hanno poi ritirato le firme presentando due nuovi odg) e illustrato da Adolfo Morandi del Pdl, che recepisce le previsioni contenute nella legge regionale 13 del 2011 contro le infiltrazioni mafiose e impegna la Giunta comunale a fare proprie le indicazioni e le opportunità introdotte.

È invece stato respinto l’odg presentato dal capogruppo di Sel Federico Ricci per “Togliere risorse alle mafie, depenalizzare l’uso e il possesso dei derivati della cannabis” (favorevoli pure Modena Futura, Modena5stelle-beppegrillo.it, Codeluppi, Cornia, Pini e Rocco del Pd; contrari Pdl, Fratelli d’Italia, sindaco Pighi, Artioli, Campioli, Cotrino, Garagnani, Glorioso del Pd; astenuti presidente Liotti e Goldoni, Guerzoni, Maienza, Sala, Urbelli del Pd; non voto di Rossi del Pd).

Respinto, infine (contrari Pd, Sel, Modena5stelle-beppegrillo.it, Modena Futura; Pdl astenuto; non voto di Artioli del Pd) l’odg presentato durante la seduta da Sergio Celloni di Mpa per “Intraprendere un percorso tra Comune e associazioni di categoria al fine di debellare estorsione, usura, corruzione negli appalti, speculazioni illegali dei prodotti di beni di consumo, affari e traffici illeciti, truffe finanziarie nei confronti delle imprese”.

 

















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