L’Assemblea legislativa ha approvato – voto favorevole Pd, Idv, Riva (Misto), astenuti Pdl, Lega e Sel-Verdi – una mozione presentata da vari consiglieri di maggioranza, primo firmatario Liana Barbati (Idv), che invita il Governo a disciplinare la materia del conflitto d’interesse nel settore bancario, anche al fine di precludere ai soggetti preposti agli organi direttivi e d’indirizzo delle fondazioni bancarie di perseguire finalità egoistiche o partitiche. Nel documento approvato, si chiede di disciplinare le modalità di nomina dei componenti degli organi di indirizzo delle fondazioni, in modo da garantire che tutti i soggetti designati siano effettivamente in possesso dei requisiti di esperienza, professionalità e onorabilità prescritti dalla legge. Al Governo, si chiede inoltre di approvare una disciplina che regoli i rapporti tra le fondazioni bancarie e le banche, assicurandone la reciproca autonomia amministrativa, gestionale e funzionale, così da evitare che le une esercitino un controllo o un’influenza dominante sulle altre.
Viene, infine, posto il tema della vigilanza: nella mozione si invita il ministero dell’Economia, assieme alla Banca d’Italia e gli altri soggetti istituzionali interessati, “a continuare ad esercitare la propria attività ispettiva e di controllo anche al fine di evitare che eventuali operazioni o gestioni disinvolte del credito e del risparmio possano cagionare pregiudizi al sistema bancario e ai risparmiatori”.
Nel dibattito sono intervenuti Liana Barbati (Idv), che ha illustrato i contenuti del documento, e Gianguido Naldi (Sel-Verdi); il consigliere ha manifestato perplessità sul giudizio sommario, frutto di un recente episodio di cronaca, circa i rapporti tra fondazioni bancarie e banche di riferimento, affermando di dubitare sia preferibile che il sistema bancario sia completamente staccato da una partecipazione pubblica e assoggettato solo alle esigenze degli azionisti.