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Commercio, Baruffi e Ghizzoni (PD): “Si devono governare le aperture”

I deputati modenesi del Pd Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni stanno lavorando a una proposta di legge sugli orari e le aperture degli esercizi commerciali. La liberalizzazione del settore non è in discussione, ma non può essere che gli effetti perversi della crisi e della deregolazione siano, di fatto, scaricati solo sulle categorie più deboli, lavoratori dipendenti e piccoli esercizi. La strada da intraprendere deve essere quella, oggi abbandonata, della “concertazione”, capace di tenere insieme gli interessi di tutti i soggetti coinvolti: consumatori, imprese e lavoratori del settore.

“La liberalizzazione del settore non è in discussione, noi siamo contro gli effetti negativi che essa ha prodotto, contro la deregulation selvaggia che pesa sulle spalle dei lavoratori dipendenti e dei piccoli esercizi commerciali”: i deputati modenesi del Pd Davide Baruffi e Manuela Ghizzoni rispondono alla lettera che, alcuni giorni fa, i lavoratori del commercio hanno inviato loro e all’annuncio di uno sciopero nei giorni festivi indetto dai sindacati confederali del commercio. Baruffi e Ghizzoni stanno lavorando a una specifica proposta di legge su orari e aperture degli esercizi commerciali, nonché sulla pianificazione delle grandi strutture di vendita. Il testo è in corso di elaborazione e sarà oggetto di un confronto articolato con tutte le parti sociali coinvolte, ma le linee guida sono chiare: “Il commercio vive una pesante situazione di stagnazione – commentano i parlamentari Pd – i consumi sono in calo, la totale deregolazione non ha sortito effetti positivi”. Non si tratta, naturalmente, di tornare indietro: il vecchio regime degli orari dei negozi stabiliti per legge non è più adeguato a questa società, alle nuove esigenze di imprese e consumatori. Ma certo non è neppure possibile scaricare tutte le difficoltà sulle categorie più deboli, il lavoro dipendente e i piccoli esercizi commerciali. La strada da intraprendere – continuano Baruffi e Ghizzoni – è quella oggi del tutto abbandonata della “concertazione”. Partendo dal presupposto che ci sono giorni festivi in cui semplicemente i negozi devono rimanere chiusi, come a Natale e a Capodanno, o il 25 aprile e il 1° maggio, per le restanti aperture occorre giungere ad accordi che contemperino in maniera positiva gli interessi in campo cioè quelli dei consumatori, quelli degli imprenditori e quelli dei lavoratori. Crediamo che questa sia la strada giusta da intraprendere”. “Si tratta quindi di ripristinare alcune prerogative essenziali di Regioni e Comuni circa l’organizzazione degli orari delle città – proseguono i due parlamentari modenesi – pur nel rispetto della libertà d’impresa”. Al tempo stesso si pone la necessità di una programmazione territoriale per quanto riguarda le strutture di vendita più grandi: “anche in questo caso – concludono Baruffi e Ghizzoni – non pensiamo a un ritorno alla pianificazione commerciale del passato, ma è certamente necessaria una programmazione più ordinata per quelle grandi strutture che possono inervenire a modificare abitudini e modi di vivere delle comunità”. Nei prossimi giorni i due parlamentari Pd promuoveranno una serie di incontri con i soggetti interessati – istituzioni, associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e rappresentanze dei consumatori – in modo da mettere a punto i dettagli della proposta di legge e poterla presentare alla Camera dei deputati in tempi molto brevi.

 

















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