Si chiamava Consulta Cimone e raccoglieva 8 Comuni. Oggi si chiama Consulta Valli del Cimone, i Comuni sono diventati 15 e accanto a loro sono entrate le associazioni di categoria. Il nuovo organismo si è insediato e resterà in carica fino alla revoca. Il suo compito sarà dare indirizzi per le politiche di promozione turistica della montagna e nominare un Comitato tecnico che traduca queste indicazioni in programmi esecutivi.
“La nuova Consulta – spiega il presidente del Consorzio Valli del Cimone Daniele Sargenti – è uno strumento fondamentale per innescare economie di scala, ancor più importanti in una fase di tagli come quella che stiamo attraversando. Se la crisi rischia di innescare chiusure e spinte disgregatrici, la strada giusta è fare massa critica, puntare sulle sinergie, muoversi insieme per superare le difficoltà del momento, puntando sulla coesione e la capacità di fare sistema”.
La nuova Consulta è composta da 24 membri: il presidente del Consorzio Valli del Cimone, i sindaci dei 15 Comuni del comprensorio (Fanano, Fiumalbo, Frassinoro, Lama Mocogno, Montecreto, Montefiorino, Montese, Palagano, Pavullo, Pievepelago, Polinago, Prignano, Riolunato, Serramazzoni, Sestola); i presidenti di Comunità montana, delle Unioni delle Valli del Dolo e del Dragone e dei Castelli e di Promoappennino; i presidenti di Confesercenti, Ascom, Cna e Lapam Licom.
Alla Consulta spetterà, grazie al coinvolgimento forte di sindaci e associazioni di categoria, il compito di fornire indirizzi che saranno poi vagliati dal Consiglio di amministrazione del Consorzio. Questi saranno poi tradotti in programmi esecutivi da un Comitato tecnico, nominato dalla Consulta. “Allargare la partecipazione – spiega Sargenti – e rendere più forte il ruolo di sindaci e associazioni di categoria è la strada giusta per mettere in campo azioni più efficaci per lo sviluppo del territorio”.