La biblioteca sportiva modenese si arricchisce di un nuovo volume Alberto Braglia. Il grande ginnasta modenese vincitore di due Olimpiadi”. Sono 89 pagine scritte da Sandro Bellei ed edite da Il Fiorino con un prezzo di copertina di 9 euro.
Il libro in formato “quasi tascabile” mette a fuoco, con cura e dovizia di particolari, un atleta di livello mondiale che attraversò le cronache sportive da protagonista, per poi arrivare alla china discendente della propria vita come custode costretto a spazzare la palestra Panaro intitolata a suo nome in cui, per anni, era stato assoluto protagonista.
Bellei nel suo racconto si sofferma ed evidenzia la carriera sportiva di Braglia, partendo dal luogo di nascita, che molti indicano in Campogalliano, il 23 marzo 1883. Altri ipotizzano, invece, la nascita in una modesta casa modenese del quartiere San Faustino. L’avvio del libro parla, come nel caso del carpigiano Dorando Pietri, del suo lavoro di garzone di fornaio per dare una mano alla famiglia, non proprio agiata economicamente.
L’autore, quasi facendosi prendere per mano da Braglia, descrive la società di ginnastica e scherma del Panaro, passando attraverso la Fratellanza, le sue sedi storiche e l’incontro con Carlo Frascaroli, il maestro che per primo si rese conto dei “non comuni mezzi fisici del ragazzo”. Frascaroli plasmò il giovane Alberto senza soffocare la natura talentuosamente inventiva dell’allievo.
Bellei racconta l’esordio di Braglia nel 1901 nel “V concorso ginnastico internazionale di Bologna”, dove si classificò all’ultimo posto, per giungere poi ai tre ori olimpici, conquistati nel 1908 a Londra (concorso individuale) e a Stoccolma nel 1912 (concorso individuale e a squadre).
Il libro di Bellei racconta anche un altro aspetto dell’avventurosa vita di Braglia, quando girò il mondo mettendo in scena un numero ginnico nei panni di Fortunello e Cirillino, personaggi del Corriere dei piccoli. A lungo portò in giro nei teatri un altro spettacolare numero: si faceva sparare da un cannone e dopo capriole in aria ricadeva in una rete di protezione.