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Odorici: “Lo sciopero del trasporto pubblico di domani è dovuto alla mancanza di risorse destinate al trasporto pubblico”

Pietro-OdoriciLa responsabilità dello sciopero nazionale del trasporto pubblico indetto per domani dai sindacati di categoria non può e non deve essere imputata alle aziende, bensì all’atteggiamento con cui gli Enti locali ed il Governo hanno affrontato negli ultimi mesi i problemi del settore. Da troppo tempo si registra a livello nazionale la mancanza di serie misure a favore della mobilità urbana ed extraurbana. I ripetuti tagli ai trasferimenti pubblici hanno prodotto anche a livello locale un quadro di gravi incertezze, con risorse costantemente in calo da diversi anni. Le aziende non hanno colpe dei disagi che subiranno domani gli utenti, per i quali ci scusiamo anticipatamente ma che avrebbero potuto essere evitati se da parte della politica locale e nazionale si fosse posta maggiore attenzione alle esigenze delle aziende, dei lavoratori e degli utenti”.

Pietro Odorici, presidente di Seta Spa, interviene in merito all’agitazione sindacale che domani, venerdì 22 marzo, vedrà il blocco del trasporto pubblico locale in tutta Italia.

“Non più tardi di martedì scorso – prosegue Odorici – ho partecipato a Roma, con altri presidenti, ad una riunione indetta da ASSTRA (l’associazione nazionale delle aziende di trasporto pubblico). In quell’occasione è stato ribadito con forza da parte di tutti i responsabili del settore che, senza interventi seri ed urgenti, nei prossimi mesi il trasporto pubblico locale rischia di spegnere i motori definitivamente in parecchie regioni d’Italia. Non è esagerato parlare di una situazione al limite del non ritorno, come ha fatto pubblicamente il presidente di ASSTRA, Marcello Panettoni. Come rappresentanti delle aziende non intendiamo rassegnarci a questo epilogo. Si pensava di avere evitato il default del settore con la costituzione del Fondo Nazionale Trasporti, che però è dotato solo di 4,9 miliardi di Euro contro un fabbisogno minimo del settore di 6,5 miliardi l’anno. Manca all’appello la quota del Fondo Perequativo (circa 1,4 miliardi di euro), risorse che sono rimaste nelle mani delle singole Regioni e che potrebbero dare un contributo sostanziale a sbloccare la situazione. Purtroppo invece registriamo un atteggiamento negativo da parte delle Regioni, che sembrano propense a sottrarre le risorse per i trasporti pubblici locali del Fondo perequativo e spenderle in altro modo. Mi auguro – conclude il presidente di Seta – che l’impasse istituzionale che ci sta privando di un governo nazionale nel pieno delle sue funzioni venga presto sbloccato, permettendo così di affrontare con urgenza e decisione il problema della mobilità pubblica che riguarda 200 aziende ed oltre 120mila lavoratori, che fanno muovere sul territorio nazionale oltre 15 milioni di utenti al giorno”.

 

















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