Il penultimo spettacolo nell’ambito di “Jazz al Baluardo” è con il “Giovanni Guidi Quintet”, che salirà sul palco del Baluardo della Cittadella domani giovedì 21 marzo, a partire dalle ore 21.30.
Giovanni Guidi è uno degli artisti più convincenti delle nuove generazioni del jazz italiano. Quando poi nel suo gruppo vengono cooptati un americano trapiantato in Italia come Kinzelman e tre dei più talentuosi interpreti della nuova scena jazzistica d’oltre atlantico i risultati sono veramente sorprendenti. Il quintetto si muove con estrema libertà in ambiti in cui viene privilegiato l’aspetto ritmico, che ovviamente richiama le attuali produzioni di aerea newyorkese, senza perdere di vista però l’attenzione per la melodia, il lirismo e la cantabilità che sono i tratti salienti della personalità di Giovanni Guidi.
Giovanni Guidi, nato a Foligno nel 1985, comincia a interessarsi alla musica a 3 anni quando riceve in regalo una batteria giocattolo e a 12 anni inizia lo studio del pianoforte. Frequentando i seminari estivi di Siena, viene notato da Enrico Rava che lo inserisce nel gruppo Rava Under 21 trasformatosi in seguito in Rava New Generation. Oggi Giovanni Guidi non è più una rivelazione: in pochi anni e a passi da gigante ha trovato una propria strada fatta di progettualità unica e di lucida consapevolezza nelle scelte artistiche, che lo sta portando ad affermarsi, oltre che come pianista, come organizzatore di suoni di prima scelta. «Ho schivato i pericoli degli enfant prodige. Praticamente non ne esistono nel jazz. Qui bisogna lavorare, il bluff può durare al massimo una stagione» ha dichiarato Giovanni Guidi . A meno di trent’anni ha già all’attivo una carriera strepitosa, con cinque album come leader, una decina come sideman e presenze in tutto il mondo. È il principe del nuovo jazz, l’artista che sta guidando una nuova generazione verso traguardi insospettabili, dopo le affermazioni internazionali di Fresu, Bollani, Di Battista, Petrella e Bosso.
Il pathos che Guidi trasmette nelle sue performance, l’ampia conoscenza musicale che gli permette di improvvisare con una sfrenata libertà, l’autorità con cui riesce a interagire anche con i veterani, il carisma personale che già ha fatto parlare di «cool made in Italy» sono gli elementi che conquistano e che rappresentano un valido motivo per assistere a un suo concerto. «Ascolto musiche diverse, ma non amo le contaminazioni», precisa l’artista. «Preferisco un gruppo di vero rock a una jazz band che scimmiotta il pop. La fusion è spesso grossolana. L’artista deve elaborare le esperienze e farne cosa propria, deve essere unico, il nuovo Bud Powell o il nuovo Davis saranno sempre deludenti rispetto agli originali. Il jazzista deve possedere un grande appeal, come il pop singer. Dicono che questo sia un momento d’oro per il jazz italiano, me ne rallegro ma so che è una strada in salita. Sono stato fortunato, non tutti hanno l’opportunità di iniziare in giovane età. E spero che duri, perché non so fare nient’altro».
Giovanni Guidi si presenterà al pianoforte affiancato da: Shane Endsley alla tromba, Dan Kinzelman al sax tenore, Thomas Morgan al basso e Gerald Cleaver alla batteria.
Giovanni Guidi Quintet – Giovedì 21 marzo
Inizio concerto alle ore 21 e 30 – Apertura locale e biglietteria ore 20 e 30
Prezzo d’ingresso posto unico euro 18
Il Baluardo della Cittadella è a Modena in Piazza Tien An Men