12 aziende italiane, leader nei settori dell’elettronica ed elettrotecnica, prendono parte alla missione imprenditoriale che ANIE Confindustria ha organizzato dal 19 marzo a giovedì 21 con Promos e con il supporto della rete ICE nella Federazione Russa, nella città russa di Ekaterinburg (Urali). Le imprese cercheranno di cogliere le importanti opportunità di business che saranno loro offerte, soprattutto in campo energetico industriale ed edile, in un’area del Paese dal promettente sviluppo industriale, economico e scientifico, che ospita numerosi centri di ricerca ed ‘incubatori’ per le start-up più innovative e tecnologicamente avanzate.
Dati macroeconomici ed interscambio con l’Italia
Nel 2012 la Russia ha fatto registrare una crescita del Prodotto Interno Lordo del 3,7%, tasso che secondo le più recenti previsioni dovrebbe essere confermato anche nel 2013 (+3,8%) e nel 2014 (+3,9%). In particolare, sempre nel 2012, l’industria elettronica ed elettrotecnica russa ha fatto registrare una variazione annua positiva del 7%.
Dalla sola regione di Sverdlovsk, di cui Ekaterinburg è il centro amministrativo, origina il 2,5% del Prodotto nazionale lordo russo. Il ritmo di crescita del Prodotto regionale lordo, prossimo all’8% medio annuo nell’ultimo triennio, è risultato superiore alla media nazionale. La tendenza pare confermata anche nei prossimi anni. Nel 2011, il volume della produzione industriale esportata della regione ha superato i 27,3 miliardi di euro, con un tasso di crescita annuo superiore al 25%. Nel medesimo periodo, il volume degli investimenti in capitale fisso da parte delle grandi imprese della regione di Sverdlovsk ha superato i 3,7 miliardi di euro, con una crescita annua di oltre il 40%.
La strategicità per l’Italia del mercato russo è confermata dalla presenza in loco di oltre 230 aziende del nostro Paese. Gli investimenti diretti esteri netti italiani (IDE) in Russia hanno toccato nel 2011 quota 800 milioni di Euro ed hanno riguardato principalmente proprio il settore energetico.
Nel 2011, con una quota del 4,6% (in crescita del 27,2% rispetto al 2010), l’Italia ha rappresentato il 7° Paese fornitore della Russia a livello mondiale, nonché la 2° area di esportazione al mondo per l’ex gigante sovietico dopo i Paesi Bassi, con una quota del 7,6% (in aumento del 8,8% rispetto al 2010).
Con una crescita di oltre 8 punti percentuali rispetto al precedente anno, le esportazioni italiane in Russia nel 2012 hanno raggiunto la soglia dei 10 Miliardi di Euro. L’export italiano si focalizza nei settori della Meccanica strumentale, comparto che da solo rappresenta il 30% del totale esportato, del Tessile/Abbigliamento (25%), della Metallurgia (11%), e dell’Elettronica ed Elettrotecnica (9%).
Le esportazioni italiane di Elettronica ed Elettrotecnica verso la Russia
Nel 2012, secondo i preconsuntivi, le esportazioni italiane di Elettronica ed Elettrotecnica verso la Russia si sono attestate su un valore pari a 835,9 Milioni di Euro (+5,7% rispetto al 2011). A fine 2012 il saldo della bilancia commerciale per l’Elettrotecnica e l’Elettronica italiane è risultato attivo per 808,6 Milioni di Euro.
Nel dettaglio, i comparti dell’Elettrotecnica italiana che hanno generato più esportazioni verso la Russia nel 2012 sono stati gli Apparecchi Domestici e Professionali con 248 milioni di euro (+8,1% rispetto al 2011), la Produzione, Trasmissione e Distribuzione di Energia con 204,7 milioni di euro (+5,2% sul 2011) e l’Illuminazione con 107,5 milioni di euro (+12% sul 2011). Per quanto riguarda l’industria Elettronica, a risultare prevalenti sempre nel 2012 sono state le vendite dall’Italia verso la Russia di tecnologie per l’Automazione e Misura con 63,3 milioni di euro (+23,5% rispetto al 2011).
Opportunità di sviluppo per le imprese italiane di Elettronica ed Elettrotecnica nell’area di Ekaterinburg
Considerando che la Russia nel suo complesso è il 4° produttore mondiale di energia elettrica, le principali opportunità di business per le aziende di ANIE Confindustria riguardano, anche considerando la sola regione di Sverdlosk, proprio il settore energetico. Nella regione sono attive 18 centrali elettriche con una potenza installata superiore a 9000 МW. Il principale fornitore dell’energia elettrica e termica è la società a larga partecipazione azionaria Sverdlovenergo, che dispone di 12 centrali termoelettriche. Tutte le centrali elettriche sono collegate al sistema energetico regionale attraverso reti elettriche centralizzate.
Gli investimenti nel settore energetico in programma nella regione di Sverdlovsk da qui al 2015 superano i 2 miliardi di euro, di cui circa 797 milioni di euro dedicati alle reti elettriche, 771 milioni di euro per l’avvio del 4° gruppo elettrogeno della Centrale Atomica Beloyarskaya e 498 milioni per la costruzione di una centrale termoelettrica vicino alla città di Serov, nel nord della regione. Sempre nel settore energetico, Enel, principale azionista della società OGK-5, sta investendo 350 milioni di euro nella costruzione di centrali a ciclo combinato gas-vapore, della potenza di 410 MW. Il Gruppo ha inoltre annunciato un futuro investimento per l’introduzione di un sistema di rimozione a secco delle ceneri presso la centrale elettrica regionale Reftinskaja, anch’essa appartenente a OGK-5.
Si segnala, inoltre, la presenza, in particolare a Ekaterinburg, di importanti cluster e parchi tecnologici, fra i quali il Parco scientifico-produttivo Tekhnomet per le tecnologie di risparmio energetico nel settore metallurgico e metalmeccanico, il Centro tecnologico-innovativo Akademicheskij, il Parco tecnologico IntelNedra, il Parco tecnico-scientifico degli Urali e il Parco industriale Metalmeccanica high-tech, dedicato agli strumenti per l’automatizzazione dei processi di produzione che coinvolgono metalli ferrosi e non ferrosi, alla metalmeccanica, alla scienza dei materiali e alla costruzione di apparati radio.
“Con questa missione, la nostra Federazione conferma l’attenzione con la quale guarda ai promettenti sviluppi del mercato russo nel settore dell’energia e dell’edilizia, in particolare nella regione di Ekaterinburg laddove la presenza di numerosi centri di ricerca, parchi industriali ed incubatori di start-up testimonia una specifica sensibilità al tema dell’innovazione. Le imprese italiane dell’elettronica e dell’elettrotecnica, che proprio sull’innovazione fondano la loro eccellenza, potranno fare quindi valere sul campo il loro storico portato di know-how tecnologico e di competenze tecniche” – ha dichiarato Giorgio Pogliano, Vice Presidente di Anie Confindustria per l’Internazionalizzazione.
***
Federazione Anie, con 1.300 aziende associate, rappresenta il settore più strategico e avanzato tra i comparti industriali italiani, per circa 450.000 addetti e un fatturato aggregato di 71 miliardi di euro (di cui 26 miliardi di esportazioni). Il saldo della bilancia commerciale è attivo per circa 800 milioni di euro. Le aziende aderenti a Confindustria Anie investono in Ricerca e Sviluppo il 4% del fatturato, rappresentando più del 30% dell’intero investimento in R&S effettuato dal settore privato in Italia.