Si è aperto con una vera e propria lezione magistrale di Pier Luigi Celli, amministratore delegato e direttore generale dell’Università Luiss “Guido Carli”, il convegno organizzato dal Rotary Club Reggio Emilia dal titolo “I giovani, la conoscenza e il futuro del Paese” che si è svolto questa settimana a Reggio Emilia condotto dalla professoressa Gianna Fontanesi.
“La complessità di questo periodo rischia di far perdere l’orientamento – ha esordito Celli – la conoscenza e l’istruzione, da sole non bastano: ci vuole educazione e formazione, che implicano la prova e la sperimentazione guidata da maestri in grado di dare il buon esempio e di insegnare il valore del pensiero critico, della responsabilità e della passione da cui nascono le idee e la capacità di innovare. Ai ragazzi quindi dobbiamo dare punti di riferimento, insegnare valori e virtù elementari forti da cui si generano competenze solide, in grado di adattarsi con flessibilità al cambiamento”.
“Il nodo della qualità del sistema di istruzione diventa quindi strategico” ha continuato Ernesto Passante, dirigente scolastico con 35 anni di esperienza nel mondo della scuola, collaboratore del Ministero dell’Istruzione, ex direttore di Iprase l’istituto di ricerca educativa della Provincia Autonoma di Trento, che per prima in Italia ha applicato sistemi locali di valutazione dei processi educativi, e soprattutto coordinatore scientifico del progetto avviato dall’Ufficio scolastico reggiano.
“L’Italia, secondo un rapporto dell’Ocse, si colloca al penultimo posto per numero di laureati in Europa, dove i paesi migliori raggiungono percentuali pari al 37-38%. La scuola italiana fa parte di un sistema internazionale che si dovrebbe basare su autonomia e responsabilità rispetto alla qualità dei processi educativi che devono essere misurati, comparati e condivisi con coraggio e competenza. Per realizzare un sistema di istruzione di qualità è necessario uscire dall’autoreferenzialità e mettere in gioco risorse umane ed economiche per far crescere nuove forme positive ed educative di individualità e protagonismo”.
Nonostante i limiti di sistema rilevati dal prof. Passante, un’analisi positiva della situazione della Scuola del nostro territorio è arrivata da Silvia Menabue, dirigente dell’Ufficio scolastico di Reggio Emilia e Modena, che ha rilevato come da un paio di anni si sia accentuata l’attenzione dei ragazzi e delle famiglie verso gli istituti tecnici ed avvicinando sempre di più i giovani alle imprese. “La recente riforma della Scuola ha riordinato il sistema d’istruzione tecnico professionale introducendo l’esperienza dei tirocini, dell’apprendistato e degli stage: ora gli operatori della scuola e del mondo del lavoro progettano insieme i percorsi di creazione delle competenze educative in base alle necessità del territorio. Questo naturalmente favorisce l’occupazione e l’ingresso consapevole dei giovani nel mondo del lavoro”.
Pronta la replica di Ivan Lo Bello, vice presidente per l’Education di Confindustria, il quale se da un lato esalta le grandissime potenzialità del paese, dall’altro sottolinea la totale assenza di una vera e propria cultura della strategia, della visione di lungo periodo e puntualizza “Nel nostro paese purtroppo l’apprendistato è ancora un contratto, in Germania è un pezzo del sistema formativo. Dobbiamo superare alcuni vincoli ideologici come la differenza tra scuola e lavoro che genera solo disuguaglianza sociale. Non c’è istruzione di serie A o B e la scuola non può essere oggetto di una infinita contesa politica perché è un tema bipartisan, strategico, su cui è necessario trovare un percorso comune che identifichi nel merito il vero e unico indicatore per la crescita. In Italia non si parla mai di merito, ma il merito è la categoria più progressista che esista, consente a chiunque di competere alla pari di tutti gli altri”.
Merito che Comer Industries, azienda reggiana leader internazionale nella progettazione e produzione di sistemi avanzati di ingegneria e soluzioni di meccatronica, ha deciso di premiare attraverso la creazione di un nuovo corso di specializzazione in “Lean Organization” della Facoltà di Ingegneria gestionale dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, presentato dalla professoressa Bianca Rimini, che assegna una borsa di studio a uno studente del secondo semestre che potrà esercitare un tirocinio presso una consociata estera dell’azienda di Reggiolo.
Al termine degli interventi, la professoressa Bianca Rimini, già preside di facoltà, ha presentato il nuovo corso di specializzazione in “Lean Organization” della Facoltà di Ingegneria gestionale dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, creato in memoria di Oscar Storchi, scomparso tragicamente 40 anni fa, fondatore insieme ai fratelli Fabio e Fabrizio di Comer Industries, azienda reggiana leader internazionale nella progettazione e produzione di sistemi avanzati di ingegneria e soluzioni di meccatronica.
“Questo corso – spiega Fabio Storchi, presidente del Rotary Club Reggio Emilia e presidente di Comer Industries – si pone l’obiettivo di avvicinare il mondo universitario al mondo dell’impresa, rispondendo ai bisogni dei nostri giovani in cerca di lavoro e delle aziende del territorio che cercano giovani preparati e motivati. Con la collaborazione dell’Università noi li aiutiamo ad esprimere le proprie capacità e a sviluppare le proprie competenze in modo serio e organizzato, per farli crescere professionalmente e sostenerli a dare il meglio di sé”.
Ma accanto a questa motivazione, ve n’è anche un’altra più intima e personale: quest’anno ricorre il quarantesimo anniversario della scomparsa di Oscar William Storchi, fratello di Fabio e Fabrizio Storchi, titolari di Comer Industries, e cugino di Aimone Storchi insieme al quale, nel 1965, Oscar diede vita a un’azienda meccanica, OMA, da cui ebbe origine una serie di attività industriali che oggi danno lavoro a 1.500 persone. In sala era presente il figlio Cristian che insieme alla sorella Annalisa e a tutta la famiglia Storchi hanno voluto onorare così la sua memoria.