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Vita e lavoro delle donne: nuovo impegno di Cgil Cisl Uil Emilia Romagna con i sindacati regionali francesi tedeschi spagnoli e polacchi già partner di progetti europei

L’impatto più violento della crisi si sta riversando sulla condizione delle donne, sia nella vita quotidiana che nel lavoro e bisogna contrastare questa deriva anche con interventi comuni di livello europeo: è questo l’impegno che in occasione dell’8 marzo si sono assunti i sindacati di cinque regioni europee, uniti già da dieci anni in un rapporto di partenariato che ha sviluppato azioni e analisi comparate sulle relazioni sindacali.

Si tratta di Cgil, Cisl e Uil dell’Emilia Romagna e delle organizzazioni CC.OO-Comisiones Obreras e Ugt del Pais Valenciano in Spagna, Cgt dell’Aquitaine in Francia, Dgb dell’Assia in Germania, Opzz e Solidarnosc della regione Wielkopolska in Polonia, che hanno deciso di aggiornare il Progetto denominato “ARIADNA” sull’eguaglianza tra donne e uomini, sottoscritto sin dal 2008, predisponendo Osservatori sull’eguaglianza di genere in ciascuna delle cinque regioni interessate. Obiettivo: vigilare sull’evoluzione dell’occupazione femminile, sugli accordi collettivi e le leggi nazionali e regionali; produrre analisi comparative sul lavoro femminile e maschile; individuare le barriere che alimentano ineguaglianze e discriminazioni; organizzare azioni sindacali condivise.

Le organizzazioni sindacali si impegnano a: controllare regolarmente il livello e la qualità dell’occupazione femminile in ciascuna delle regioni, chiedendo alle autorità locali di rendere più accessibile la conoscenza della realtà attraverso la predisposizione di statistiche di genere; favorire politiche di orientamento e formazione professionale che modifichino i clichès riguardanti i ruoli sociali tradizionali di uomini e donne; creare e sviluppare servizi pubblici di supporto per l’infanzia e per la cura delle persone non autosufficienti; sanzionare le immagini che mostrano le donne nei ruoli tradizionali o trattate come oggetti; applicare misure per pervenire e contrastare lo sfruttamento sessuale e la tratta di esseri umani.

I sindacati firmatari della dichiarazione comune chiederanno alle organizzazioni di impresa delle rispettive regioni di concordare misure per combattere e prevenire le molestie e la violenza a sfondo sessuale nei luoghi di lavoro, incrementare negli accordi collettivi interventi per la parità di genere, per mettere fine all’uso massiccio del part-time e dei lavori instabili-precari, nonchè alla disparità salariale.

La dichiarazione comune viene letta oggi in tutte le iniziative sindacali in programma per l’8 Marzo nelle cinque regioni.

 
















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