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Modena, Confesercenti: in aumento le imprese guidate da donne nella ristorazione mentre tengono gli altri settori

La crisi e gli eventi sismici del maggio 2012 non hanno arrestato l’imprenditoria ‘rosa’ modenese. Nonostante le difficoltà del periodo le realtà imprenditoriali guidate da donne sul territorio segnano una sostanziale tenuta con un incremento rispetto all’anno precedente nel settore dei servizi della ristorazione. “Possiamo parlare di numeri incoraggianti ed in linea con l’andamento nazionale – dichiarano Milena Ascari, presidente CNIF, il Coordinamento Nazionale dell’Imprenditoria Femminile di Confesercenti Modena Isa Tosi coordinatore provinciale – Secondo i dati nazionali di Unioncamere, infatti un’impresa su quattro in Italia è rosa. Un risultato apprezzabile considerato che l’incremento delle imprese femminili ha registrato un aumento dello 0,5%, oltre 7mila unità, rispetto a quello più generale delle imprese attestato sullo 0,3%”.

Anche nella nostra provincia, a subire meno gli effetti della crisi sono le attività dei servizi, di alloggio e di ristorazione (994 in tutto con un incremento 35 nuove imprese) a differenza di quelle del commercio al dettaglio che hanno subito una flessione (33 attività in meno rispetto l’anno passato per un totale oggi di 2672). Un dato comunque conforme a quello regionale. Secondo la Cat Confesercenti Emilia Romagna su dati Unioncamere Emilia Romagna, la consistenza delle imprese femminili attive nel 2012 che hanno svolto l’attività prevalente nel commercio al dettaglio sono state 18.449 (18.759 nel 2011), nel settore dell’alloggio 1.457 (1.474 nel 2011), nella ristorazione 7.341 (7.164 nel 2011). Per numero di imprese femminili (3.666) il territorio modenese è secondo solamente a quello del capoluogo regionale (5.184).

“Nel ricordare che per quello che riguarda Modena e il suo territorio l’imprenditoria femminile incide per il 37,7% nel commercio al dettaglio, il 27,3% nel settore della ricezione alberghiera e per il 27,2% in quello della ristorazione – sottolineano Ascari e Tosi – i dati confermano che la gestione femminile delle imprese è capace di reggere agli scossoni della recessione. E’ incontrovertibile che le donne sono capaci di reinventarsi, attingendo ad un sapere che appartiene loro per tradizione: la ristorazione, valore aggiunto della nostra regione. Sarebbe auspicabile che su questi dati si svolgessero anche ricerche di tipo sociologico, oltre che statistico, in grado di offrire a chi si troverà a governare il nostro Paese e il nostro territorio, indirizzi precisi e qualificati per lo sviluppo dell’impresa al femminile, in particolare, ma, soprattutto per la ripresa dell’economia più in generale”.

 
















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