Hanno scoperto un orrore difficile anche solo da immaginare, le ragazze e i ragazzi delle scuole di Scandiano che la settimana scorsa hanno visitato Praga, durante il primo turno del Viaggio della Memoria 2013 di Istoreco, che in totale porterà oltre mille studenti delle scuole superiori reggiane a Praga e al campo di Terezin.
Fra i 350 alunni del primo turno, oltre 100 provenivano dall’Istituto Gobetti di Scandiano, che ha riempito quasi due pullman per l’occasione, con numerose classi di quarta e quinta accompagnate dai loro insegnanti.
Per tutta la settimana hanno visitato Praga, le sue bellezze e le sue tradizioni, ma anche i luoghi simbolo dell’occupazione nazista durante la guerra, oltre al campo di concentramento e transito di
Terezin, a poche decine di km dalla città. Un’antica fortezza austroungarica che durante l’occupazione nazista fu usata come carcere (la fortezza piccola) e come transito per migliaia di ebrei, destinati ai campi di sterminio nazisti, in particolare verso Auschwitz. In totale, oltre 130mila persone sono passate da Terezin. Quasi 90mila deportate nuovamente e uccise nei campi di sterminio, oltre 30mila morte nel campo, a causa delle terribili condizioni di vita e delle torture naziste. A Terezin ogni ragazza e ragazzo del Viaggio ha ricevuto da Istoreco un fiore bianco, che ha potuto lasciare in un luogo a scelta, in un momento individuale vicino al “krematorium”, i forni crematori del campo, dove oggi sorge un evocativo cimitero.
Il momento più toccante, assieme a quello dei fiori, è arrivato nel finale, sabato mattina, con la commemorazione conclusiva, a cui hanno preso parte tutti i 350 ragazzi del primo Viaggio, andata in scena a Lidice.
Lidice è un piccolo paesino nella campagna attorno a Praga, completamente annientato dai nazisti dopo l’operazione Anthropoid, la missione di alcuni partigiani cecoslovacchi che nel 1942 ferirono a morte Reynard Heydrich, una delle figure chiave del nazismo, braccio destro di Himmler e Hitler, all’epoca governatore della zona cecoslovacca. Dopo l’attentanto e la morte di Heydrich – al centro di una delle visite più intense del Viaggio della Memoria 2013 a Praga – era iniziata una terribile caccia all’uomo, e i partigiani cecoslovacchi, rifugiati in una chiesa ortodossa, decisero di suicidarsi piuttosto che arrendersi, dopo una lunga battaglia.
La rappresaglia più tremenda colpì poi Lidice, indicato erroneamente come base di alcuni dei partigiani. E benché la Gestapo di Praga sapesse che questa indicazione era falsa, decise di non intervenire, accontentando i vertici nazisti che volevano vendetta per Heydrich. Lidice non esiste più, oggi. L’intero paese venne letteralmente raso al suolo, tutti gli uomini sopra i 15 anni uccisi sul posto, le donne deportate, mentre la sorte dei bambini fu ancora più atroce. Chi affidata a famiglie tedesche naziste, chi, a sua volta, deportato ad un campo di sterminio. Questa la sorte di 82 bambini di Lidice, morti in una camera a gas e ricordati con un bel monumento nel memoriale che oggi è sorto a Lidice.
Proprio nel memoriale si è tenuta la commemorazione conclusiva, a cui hanno preso parte tutte le classi del Viaggio, con brevi interventi dei ragazzi dopo un’introduzione di Matthias Durchfeld, coordinatore del Viaggio della Memoria.
Conclusione emozionante a pochi metri di distanza, davanti al monumento agli 82 bimbi di Lidice, dove è stato lasciato un omaggio floreale, decorato con fiocchi che riportavano i nomi di tutte le scuole che hanno partecipato al Viaggio. Un pensiero insieme collettivo e personale, in un luogo zuppo di emozioni.
Fra gli interventi, molti quelli di ragazze e ragazzi della scuola superiore di Scandiano. Fra questi, Gabriele Bernini, della 4° del Gobetti. “Il mio primo pensiero va ai partigiani, che hanno combattuto per la libertà. La prima volta che a Terezin ho visto la scritta “Arbecht Mach Frei”, ho toccato le pareti dei muri con le mani, ed ho provato sgomento. È difficile anche solo immaginare cosa hanno passato i prigionieri lì dentro, con pochi abiti e pochissimi aiuti. Noi abbiamo avuto freddo, ed eravamo belli coperti”, ha detto. “Ho faticato a credere a quello che abbiamo visto a Lidice, è difficile credere che un intero paese sia stato distrutto del tutto. Non mi aspettavo di provare delle emozioni così forti. Lo slogan del Viaggio è “Il futuro non si cancella”. È uno slogan bellissimo, spero che tutto quello che abbiamo visto non venga mai scordato”.
Ha preso la parola anche Flavia Cavaliere, che ha letto la poesia scritta da bimbo vissuto a Terezin.