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Modena, le architetture narrano com’è cambiata la città

citta-architetturaLa storia delle trasformazioni della città costruita nel secolo scorso, attraverso le architetture e gli edifici che ne narrano i mutamenti urbanistici, sociali e culturali visibili nella città contemporanea. A raccontarla in 368 pagine, con saggi, schede critiche e numerose immagini (compreso un inserto del fotografo Gabriele Basilico), è il volume “Città e architetture, il Novecento a Modena” (Franco Cosimo Panini editore), realizzato a cura del Comune di Modena, Ufficio Ricerche storia urbana, con il sostegno della Fondazione cassa di risparmio di Modena.

Il libro sarà presentato alla città, la partecipazione è libera e aperta a tutti, mercoledì 13 febbraio alle 17.30 al Teatro della Fondazione Collegio San Carlo. Nell’occasione si potrà acquistare il volume e, a richiesta, saranno rilasciati attestati di partecipazione. La presentazione si articolerà in una prima parte aperta dagli interventi del sindaco Giorgio Pighi, del presidente della Fondazione cassa di risparmio Andrea Landi e dell’assessore alla Cultura Roberto Alperoli, quindi dall’introduzione di Catia Mazzeri, responsabile dell’Ufficio Storia urbana del Comune e curatrice del volume. Seguirà un intervento sul volume di Pippo Ciorra, Senior curator del Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, MAXXI Architettura.

In chiusura si svolgerà una conversazione sul tema “Città del Novecento e trasformazione urbana” – condotta dal responsabile scientifico delle ricerche e curatore del volume Vanni Bulgarelli – che si propone il collegamento tra la ricerca storica sulla città del Novecento e il percorso di messa a punto del nuovo Psc (Piano strutturale comunale) della città, avviato con gli Stati Generali attraverso il progetto “Effetto Modena”.

“La ricerca e il volume arricchiscono il quadro conoscitivo e puntano a favorire una più diretta conoscenza e consapevolezza dei cittadini sulla complessità del patrimonio architettonico e urbanistico – sottolinea Roberto Alperoli, assessore alla Cultura del Comune di Modena – e ci chiamano a riflettere su cosa sia la città, e cioè non solo edifici ma anche relazioni e bisogno di incontrarsi e vivere insieme. Storia e attualità si intrecciano nella città del Novecento, e il confronto sul futuro non può prescindere dal grande patrimonio urbano esistente”. Su questi aspetti si confronteranno Gabriele Giacobazzi, assessore alla Programmazione del territorio, Federico Oliva, presidente dell’Istituto nazionale di Urbanistica, Giovanni Leoni, professore ordinario di Storia dell’architettura, Piero Orlandi, responsabile del servizio Beni architettonici dell’Istituto beni culturali dell’Emilia-Romagna, e Claudio Gibertoni, presidente dell’Ordine degli architetti di Modena, che hanno collaborato attivamente al progetto e al volume.

Obiettivo dell’Amministrazione comunale e temi centrali degli indirizzi del nuovo Psc e del Regolamento urbanistico edilizio (Rue) sono, infatti, la riqualificazione e la rigenerazione urbana. “La città del Novecento – spiega l’assessore Giacobazzi – è quella parte della città costruita che probabilmente più richiederà interventi organici e diffusi, da tempo avviati su ampie aree come quelle industriali storiche. Riqualificare significa anche sostituire edifici, ridefinire isolati, recuperare aree dal grande valore storico contemporaneo, senza perdere la trama urbana, ma anzi rafforzando gli elementi di unitarietà e di pluralità dei linguaggi, anche estetici, aprendo all’architettura contemporanea, alla sperimentazione, con elementi di discontinuità utili e condivisi, come avvenuto in cruciali fasi di evoluzione e di ‘modernizzazione’ di Modena nel secolo scorso, che i testi e le schede del libro ricordano”.

“Città e architetture, il Novecento a Modena” è parte del progetto iniziato da oltre due anni a cura dell’Ufficio Ricerche storia urbana dell’assessorato alla Cultura del Comune di Modena, e condotto con la collaborazione degli assessorati ai Lavori Pubblici e alla Programmazione del territorio, con il sostegno della Fondazione cassa di risparmio di Modena, e con il contributo e la collaborazione alle ricerche di enti, istituzioni e associazioni d’impresa: Ordine degli architetti di Modena, Ibc Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, Acer Agenzia casa Emilia Romagna, Ance Associazione costruttori edili in Confindustria Modena, Gruppo Hera, Abitcoop, Cme Consorzio imprenditori edili.

TANTI CONTRIBUTI IN UN LIBRO CORALE

Fotografie, mappe, progetti, saggi, ricerche e 101 schede di edifici e spazi pubblici per raccontare ai cittadini la Modena del ‘900 in dialogo con il passato, il presente e il futuro

“Città e architetture. Il Novecento a Modena”, (Franco Cosimo Panini Editore) propone in 368 pagine la storia delle trasformazioni della città del XX secolo, con riferimenti all’attualità, attraverso le architetture che ne raccontano i mutamenti urbanistici, ma anche sociali, politici e culturali visibili nella città di oggi.

Il libro, ricco di immagini inedite – fra foto storiche, scatti appositamente realizzati, disegni, progetti, mappe e carte – è uno degli esiti del progetto iniziato oltre due anni fa dall’assessorato alla Cultura del Comune di Modena, con l’Ufficio Ricerche storia urbana, che da più di un decennio si propone di fornire ai cittadini strumenti di informazione sulla storia urbana contemporanea.

Il volume si compone di tre parti: la prima costituita da saggi e ricerche, la seconda da un contributo fotografico inedito di Gabriele Basilico – realizzato grazie ad una convenzione con l’Ibc (Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna) -, e la terza da un Atlante di 101 schede critiche di edifici, spazi pubblici e architetture. Le schede, che non seguono la logica “d’autore”, sono raccolte in sei temi che restituiscono la complessità delle relazioni dell’architettura con la città, le politiche e la comunità: dalla città pubblica, alla città del consenso e della partecipazione, dalla casa “privata” e “sociale” alla relazione fra città storica e spazio pubblico. Sono stati passati in rassegna parchi, piazze, ospedali, chiese, polisportive, scuole, case, edilizia popolare Peep ed edifici con funzioni culturali, con particolare attenzione alle trasformazioni di una città che, in particolare nel secondo dopoguerra, si è occupata del tema dei servizi e dei diritti dei cittadini. Il tema del luogo del lavoro e della città industriale non è compreso, poiché per la sua complessità richiederà un ulteriore lavoro di studi e ricerche.

Una mappa tematica per localizzare le opere schedate chiude l’Atlante, sezione in dialogo con i saggi storici che analizzano dinamiche politiche, sociali e progettuali modenesi, confrontate con le vicende italiane ed europee.

Al libro e al progetto “Città e architetture. Il Novecento a Modena”, hanno lavorato per oltre due anni architetti, storici dell’architettura e dell’economia, urbanisti, esperti ambientali e giovani ricercatori, per restituire la complessità della città con ricerche, intensa attività di confronto, un convegno, un forum e lezioni magistrali.

“Pur in presenza di pregevoli lavori storiografici, costante punto di riferimento di questo lavoro – spiegano i curatori Mazzeri e Bulgarelli – manca a Modena una più completa storia della città del Novecento, proposta attraverso lo spazio costruito. La città del secolo scorso è il luogo costruito dalle generazioni contemporanee, abitato da oltre il 90% dei cittadini e parte dominante del paesaggio urbano. è la città che dà spazi e forme ai servizi sociali, ai luoghi di relazione, agli stili di vita: una città che è fatta di edifici, strade e servizi, ma vive in relazione all’uso che i cittadini ne fanno. Per questo il libro – concludono i curatori – è stato dedicato ai cittadini di Modena, che con il loro lavoro, l’impegno civile, sociale e politico attraversando i duri decenni delle guerre e delle difficili condizioni di vita hanno costruito nel corso del Novecento una città democratica e diffuso il benessere e i diritti di cittadinanza”.

Il libro “Città e architetture, il Novecento a Modena” è parte del progetto iniziato da oltre due anni a cura dell’Ufficio Storia urbana del Comune di Modena, e condotto con la collaborazione degli assessorati ai Lavori Pubblici e alla Programmazione del territorio, con il sostegno della Fondazione cassa di risparmio di Modena, e con il contributo e la collaborazione alle ricerche di enti, istituzioni e associazioni d’impresa: Ordine degli architetti di Modena, Ibc Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, Acer Agenzia casa Emilia Romagna, Ance Associazione costruttori edili in Confindustria Modena, Gruppo Hera, Abitcoop, Cme Consorzio imprenditori edili.

Centro_Oncologico_ModenaECCO CHI SONO GLI AUTORI DEL LIBRO

Docenti, esperti, ricercatori, architetti e professionisti per raccontare la Modena del ‘900

Al libro e al progetto “Città e architetture. Il Novecento a Modena” – che sarà presentato mercoledì 13 febbraio alle 17.30 al Teatro della Fondazione Collegio San Carlo – hanno lavorato per oltre due anni architetti, storici dell’architettura e dell’economia, urbanisti, esperti ambientali e giovani ricercatori, per restituire la complessità della città con ricerche, intensa attività di confronto, un convegno, un forum e lezioni magistrali.

Ecco chi sono gli autori del libro:

Carlo Olmo, professore ordinario di Storia dell’architettura al Politecnico di Milano, direttore dell’Urban Center di Torino, direttore scientifico de “Il Giornale dell’architettura”; Fulvio Irace, professore ordinario di Storia dell’architettura al Politecnico di Milano; Federico Oliva, professore ordinario di Urbanistica al Politecnico di Milano, urbanista, presidente dell’Istituto nazionale di Urbanistica; Giovanni Leoni, professore ordinario di Storia dell’architettura, direttore del Dipartimento di Architettura all’Università di Bologna (oltre al suo testo, per il volume ha curato la supervisione scientifica delle schede); Vanni Bulgarelli, esperto, anche in prospettiva storica, di sviluppo sostenibile, di pianificazione territoriale e urbana e di servizi a rete, collabora dalla sua ideazione al progetto del Comune di Modena “Le città sostenibili. Storia, natura,ambiente”; Lucio Fontana, architetto, tecnico del Settore Lavori pubblici del Comune di Modena, si occupa di restauro, progettazione e ricerca storica; Andrea Giuntini, professore associato di Storia economica all’Università di Modena e Reggio Emilia; Piero Orlandi, architetto, responsabile del Servizio Beni architettonici e ambientali dell’IBC della Regione Emilia-Romagna (oltre al suo testo, ha curato con Andrea Zanelli il progetto relativo all’inserto fotografico di Gabriele Basilico); Gabriele Basilico, fra i più noti fotografi di architettura e città a livello internazionale; Claudio Fornaciari, architetto, consigliere dell’Ordine degli architetti della provincia di Modena (oltre al suo testo, ha curato in collaborazione con i curatori e altri autori la selezione delle opere da schedare); Anna Taddei, architetto, consigliere e vicepresidente dell’Ordine degli Architetti della Provincia di Modena; Claudio Colombini, dirigente di Abitcoop; Elisabetta Ansaloni Zivieri, architetto; Gianfranco Guerzoni, architetto, direttore di Acer Modena; Grazia Nicolosi, architetto, di Acer Modena; Matteo Sintini, architetto e dottore di ricerca in Storia dell’architettura (oltre al saggio, ha curato le schede di architettura dell’Atlante); Federico Ferrari, architetto, storico dell’architettura, e dottore di ricerca in Urbanistica (oltre al saggio, ha curato le schede di architettura dell’Atlante); Catia Mazzeri, responsabile dell’Ufficio Ricerche e documentazione sulla storia urbana del Comune di Modena, curatrice del volume; Alessandro Ghinoi, geomorfologo, esperto del sistema informativo geografico Gis (ha curato la mappa tematica del volume); Andrea Zanelli, architetto, dell’Ibc Servizio Beni architettonici e ambientali.

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