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Carpi e Trieste, legami più stretti nel Giorno del Ricordo: il Sindaco domani nella città giuliana

Il Sindaco di Carpi Enrico Campedelli è stato invitato dal primo cittadino di Trieste Roberto Cosolini a partecipare domani, domenica 10 febbraio, alle celebrazioni del Giorno del Ricordo che si svolgeranno nella città giuliana.

“Il Sindaco Cosolini – spiega Campedelli – era venuto l’8 luglio scorso a Carpi e in occasione della commemorazione dell’eccidio di Cibeno aveva tenuto il discorso ufficiale. Carpi e Trieste sono state due delle città italiane a ospitare nel corso della Seconda Guerra Mondiale un campo di concentramento-smistamento verso la Germania e, ciascuna con le proprie peculiarità, rappresentano un luogo simbolo per quello che riguarda la storia di quanto è avvenuto nel nostro paese ormai quasi settanta anni fa e altrettante tappe di un ideale percorso della memoria”.

Ma anche da un altro punto di vista Carpi e Trieste sono città che hanno qualcosa in comune: proprio oggi, sabato 9 febbraio, anche la nostra città ha celebrato infatti il Giorno del Ricordo, con una serie di iniziative commemorative che da qualche anno vengono promosse con il fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, oltre che dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra. Dall’anno scorso nel parco di via Baden Powell è poi presente la Stele del Ricordo, un monumento che ha proprio il fine di rammentare alla memoria i martiri delle foibe. “Una storia tragica – spiega Campedelli – che si colloca nella secolare e complessa vicenda del confine orientale e che nel dopoguerra vide esplicarsi il dramma dell’esodo italiano da quei territori. Una storia che tocca direttamente anche la nostra città, perché tra le varie destinazioni dell’esodo ci fu, dal 1954, il Villaggio San Marco allestito nell’ex Campo di concentramento di Fossoli, nel quale per quasi vent’anni vissero i profughi giuliano-dalmati.Questi faticarono non poco ad integrarsi nella comunità, che nutriva inizialmente diffidenza nei loro confronti, ma ora possiamo dire che i tanti istriani che vivono a Carpi hanno anch’essi contribuito in tutti questi decenni allo sviluppo della città”.

Ricordiamo infine che domani, domenica 10 febbraio, alle ore 11, inaugurerà alla Sala ex Poste di Palazzo dei Pio Il confine più lungo-Affermazione e crisi dell’italianità adriatica, una mostra storico-documentaria che ricorda anch’essa l’esodo istriano, e che resterà aperta fino al 28 febbraio prossimo.
















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