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Modena: dall’estero all’Unimore per studiare l’epilessia

Biagini-VinetUn gruppo di ricerca dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia è il destinatario di un finanziamento previsto dal Settimo Programma Quadro dell’Unione Europea nell’ambito del programma Marie Curie destinato allo sviluppo di carriera dei giovani ricercatori.

La ricerca, della durata di un biennio, sarà condotta dal prof. Giuseppe Biagini del Dipartimento di Scienze Biomediche, Metaboliche e Neuroscienze all’interno del Laboratorio di Epilettologia Sperimentale dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia e sarà dedicata allo studio di un particolare tipo di cellule cerebrali, denominate microglia, che potrebbero dimostrare di avere un ruolo efficace nel contrastare le crisi convulsive in quei pazienti sui quali i farmaci antiepilettici non hanno risposta.

Il finanziamento ottenuto, dell’ammontare di circa 250 mila euro, permetterà ad un ricercatore canadese, proveniente dall’Università di Groningen (Olanda), il dott. Jonathan Vinet, di portare avanti gli studi all’interno del laboratorio di ricerca modenese, un fatto in netta controtendenza con la realtà del mondo scientifico italiano, dove spesso i laureati nazionali operano in laboratori di ricerca esteri e dove molto raramente i ricercatori stranieri portano contributi alla ricerca effettuata in Italia.

“Le informazioni su come funzionino le cellule della microglia sono ancora molto limitate – ha dichiarato il prof. Giuseppe Biagini, responsabile del Laboratorio di Epilettologia Sperimentale dell’Ateneo – e, nel caso dell’epilessia, gli studi sul loro coinvolgimento sono ancora alle fasi iniziali. Infatti, è molto difficile riuscire a distinguere queste cellule, che si attivano nei processi infiammatori innescati nel cervello da lesioni traumatiche, infettive o da tumori, dalle cellule che provengono invece dal sangue e che danneggiano il cervello facilitando le crisi epilettiche”.

Il dott. Vinet sarà impegnato nel compito di dimostrare che le cellule microgliali possono aiutare i neuroni a sopravvivere allo stato epilettico ed evitare che si trasformino in cellule in grado di generare crisi convulsive. “L’Università di Modena e Reggio Emilia – ha dichiarato l’interessato – costituisce l’ambiente ideale per sviluppare questo tipo di ricerca, in quando rende possibile l’interazione fra l’approccio morfologico allo studio delle cellule microgliali e quello di biologia molecolare ed elettrofisiologico, indispensabili per la caratterizzazione del fenotipo microgliale nella condizione epilettica”.

“La speranza – ha concluso il prof. Biagini – è che questo progetto possa contribuire allo sviluppo di nuove cure che riescano ad essere efficaci nelle persone per le quali non funzionano i farmaci antiepilettici attualmente a disposizione”.
















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