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Cgil Modena, appalti pubblici modenesi: due novità protranno favorire il cambiamento

L’anno appena trascorso, con la frattura drammatica del terremoto, ha segnato una positiva discontinuità sulle regole per assegnare i lavori pubblici per la ricostruzione, ma anche per assegnare i necessari contributi dello Stato ai privati, per le decine di migliaia di lavori indispensabili sulle abitazioni e siti produttivi danneggiati.

Si sono introdotte nuove regole capaci di mettere insieme efficacia, solidarietà, legalità ed argini alle possibili infiltrazioni malavitose. Un sistema di “buone prassi” per governare al meglio i cantieri post-terremoto e che potrà essere esteso senza riserve all’intero sistema provinciale degli appalti pubblici.

Non si capirebbe il mantenere una specie di doppio binario: regole più rigorose per l’area del sisma e maglie più larghe per gli appalti nel resto del territorio.

La Cgil aveva proposto una sfida positiva – ben prima delle tragiche scosse – per segnare una discontinuità a partire da un superamento, o almeno un netto dimezzamento, degli appalti pubblici assegnati col rischioso tran tran del massimo ribasso.

Ma anche nella provincia di Modena, non è invece andata così.

Dati 2012 ancora non completi ma del tutto attendibili, purtroppo, confermano il persistere di quella prassi troppo sbrigativa e rischiosa per la legalità. Su un volume di appalti che in provincia supera i 170 milioni di euro, se ne vede ancora uno su cinque assegnati con una “procedura negoziata senza bando” e con sconti/ribassi che superano la soglia del 20% sull’importo contrattuale base, fissato dagli Enti proponenti. Con punte di sconti strepitosi che arrivano al 25-30% o che addirittura superano il 35% !

A parole, non c’è pubblico amministratore che non riconosca i rischi ed i sospetti attorno a ribassi così clamorosi, nei fatti poi si decide con ben altri criteri. Ciò vale per alcuni Comuni modenesi e per importanti Aziende e Consorzi: Hera, Burana, Aimag, Università, Provincia, ecc…

Ma il 2013 porta però con se due novità fondamentali per cambiare davvero comportamenti e modalità, per rafforzare ogni prevenzione contro infiltrazioni economiche e fenomeni di grave corruzione che il 2012 ha consegnato alle cronache modenesi.

1) L’inedita mole di cantieri – in parte già avviati – che prossimamente si attiveranno nell’area della Bassa, risponderà infatti a norme più coerenti e rigorose, ben riassunte nelle “linee guida antimafia per gli interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma” del Ministero dell’Interno del novembre scorso, ove tra l’altro si indica:

– Appalti non più strappati col massimo ribasso sul prezzo.

– Congruità del costo del lavoro nel rispetto dei contratti sindacali.

– Completa tracciabilità di pagamenti e finanziamenti, attento monitoraggio dei possibili fenomeni di estorsione.

– Massimo contrasto al lavoro nero e al moderno caporalato, organizzato da gruppi italiani e stranieri.

– “Liste bianche” di imprese regolari e pulite, ben dissociate da legami ed influenze malavitose.

– Estesi controlli nei cantieri sulla regolarità di chi vi lavora, su mezzi, forniture e sicurezza.

– Tavoli provinciali fra Istituzioni e Forze Sociali rappresentative, per monitorare rischi e risultati.

Non tutto si è ancora realizzato, ma la strada è quella. Anzi, qualche nostalgico del malaffare sta già tuonando contro le “crescenti burocrazie”: buon segno, sulla tenuta degli argini contro speculatori senza scrupoli e mafie. Ma i costi ed i danni burocratici vanno cercati altrove.

2) Col nuovo anno è finalmente operativo il “rating di legalità” per le imprese definito dall’Antitrust, con un ben chiaro meccanismo e Regolamento, ora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. “Rating” di legalità per le imprese normali e pulite, che certificherà al meglio le aziende estranee alle influenze mafiose, alle irregolarità in materia di lavoro e sicurezza, agli illeciti fiscali.

Ciò consente un’ulteriore proposta Cgil per questo 2013.

Gli Enti modenesi recepiscano il prezioso assist dell’Antitrust, assegnando punteggi di vantaggio per le imprese concorrenti che rientrano nell’Albo del rating di legalità!

Sarebbe un ottimo modello per superare l’ingombrante “massimo ribasso” negli appalti pubblici, entrando concretamente nel più moderno e rassicurante sistema delle “offerte più vantaggiose”, finora molto accolto nei convegni e poco praticato nelle delibere.

Nuove norme post-terremoto ed Antitrust, offrono perciò soluzioni avanzate alle quali sarà arduo sottrarsi per gli Enti Pubblici emiliano-romagnoli ed anche per gli oltre 80 Enti modenesi che a giugno hanno sottoscritto il Protocollo che aggiorna l’intesa sulla legalità negli appalti pubblici.

(Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore legalità e sicurezza Cgil regionale)
















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