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216° anniversario del Primo Tricolore, l’intervento del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri

tricolore-delrio-cancellieri “Ringrazio la città di Reggio Emilia e il Sindaco Graziano Delrio per l’accoglienza riservatami e per avermi invitata a celebrare con voi la giornata nazionale della bandiera. E’ sempre una forte emozione rievocare la nostra bandiera, il drappo bianco-rosso-verde e quello che rappresenta per tutti noi: la coscienza nazionale e civile, il sentimento di identità e di appartenenza alla comunità, che trae origine dalla memoria del nostro lungo processo storico attraverso il quale siamo diventati una nazione. Una grande nazione”. Inizia così l’intervento del ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, oggi al teatro Ariosto di Reggio Emilia, per la Giornata nazionale della bandiera e il 216° anniversario del Primo Tricolore.

“L’emozione è data dalla forza che la bandiera evoca in ogni angolo del Paese e in ogni periodo storico. Più di ogni altra cosa esprime e rappresenta la solidarietà, l’unità, l’identità e il cuore del nostro popolo. E, permettetemi di dirlo, ogni pennone, ogni campanile, ogni finestra, vestiti dal tricolore, diventano più belli.

Sono lieta di celebrare qui la giornata nazionale della bandiera, nella città e nel luogo che vide, nel 1797, la nascita del primo tricolore. Il 7 gennaio è il giorno che segna – come disse Carducci – il Natale della Patria.

Sono certa che proprio nell’epoca della globalizzazione, negli anni in cui tutti siamo cittadini del mondo è ancora più importante riaffermare i valori della Patria e dei simboli che ce la fanno ricordare. Non vedo nessuna contraddizione nel lottare per una Europa sempre più forte e coesa e, nello stesso tempo, sentir battere il nostro cuore per il tricolore. Anzi oggi, proprio qui a Reggio Emilia, culla del nostro simbolo, possiamo dirci orgogliosi di essere italiani ed europei.

Dirò di più: fieramente europei proprio perchè italiani.

Mi tornano alla mente le migliaia di persone che vidi qui a Reggio Emilia due anni fa, quando da commissario straordinario del Comune di Bologna venni ad ascoltare le parole del Presidente Giorgio Napolitano in occasione della ricorrenza del 7 gennaio, proprio in coincidenza con il 150esimo anniversario dell’unità d’Italia.

Una grande emozione allora, una grande emozione oggi! Rivedo con chiarezza il trionfo di colori, il tripudio di bandiere e il mare di giovani volti che affollarono quella giornata. Immagini che mi hanno fatto bene al cuore.

Mi hanno dato la certezza di quanto sia ancora vivo il senso della storia e della unità nazionale. Un valore che tutti noi abbiamo il dovere di far sempre rivivere.

Nello stesso tempo riprovo le emozioni di tanti anni fa, quando da ragazza italiana all’estero, in Libia, vedevo issato il vessillo del mio Paese nella sede dell’Ambasciata.

“Benedetta nell’immacolata origine, benedetta nella battaglia e nella vittoria, ora e sempre nei secoli” per citare nuovamente Carducci.

La bandiera italiana, che nasce agli albori del movimento risorgimentale, accompagna il percorso che, attraverso vittorie e sconfitte, battute d’arresto e nuovi slanci, ha condotto prima alla formazione di uno Stato unitario, e poi alla sua rinascita su basi pienamente democratiche.

Fin da quei moti pre-risorgimentali – continua Cancellieri –  il tricolore è stato sempre considerato come un emblema del coraggio e dell’ardimento che ha ispirato coloro che hanno combattuto, sacrificandosi, per la libertà e l’eguaglianza.

La storia di un popolo e di un Paese non è caratterizzata solo dalle guerre, ma è, fortunatamente, illuminata anche da lunghi periodi di pace.

E, così, il bianco, il rosso ed il verde colorano oggi i successi della nostra Italia ed il tricolore continua a sventolare in occasione di ogni conquista civile, scientifica o sportiva, nelle ricorrenze e nelle feste, nelle nostre missioni di pace e di solidarietà.

Il nostro tricolore racchiude in sè ed esprime gli ideali, i valori e i principi della unità e della libertà, della dignità della persona umana e della giustizia.

In tal senso, costituisce un costante stimolo ad impegnarci, ciascuno per la sua parte, come istituzioni e come cittadini, per operare nel presente e per costruire il futuro.

Il simbolo della bandiera racchiude tutto questo: non a caso l’articolo 12 della Costituzione, in virtù di una precisa scelta dei padri costituenti, inserisce il tricolore a chiusura dei principi fondamentali della Repubblica, come a voler significare che nella bandiera si compendiano tutti i valori sui quali si fonda la nostra democrazia.

Una scelta non solo simbolica, ma di principio.

Oggi più che mai, in un momento storico delicato e difficile, in cui, come ha ricordato il Capo dello Stato nel suo messaggio di fine anno, la realtà sociale è segnata da una profonda crisi economica con la quale ormai da anni ci si confronta, il tricolore deve dunque costituire lo sprone ideale per riaffermare, nel concreto del nostro agire quotidiano, i principi dell’unità, della libertà e dell’uguaglianza, e per alimentare, quale preziosa eredità delle giovani generazioni, il senso di appartenenza alla comunità.

Sono fiduciosa nelle risorse che il nostro popolo sa mettere in campo nei momenti più difficili: è stato così nel Risorgimento, durante e dopo le due guerre mondiali, negli anni di piombo. E’ così – ne sono convinta – in questi duri momenti di crisi economica.

Il mio auspicio è che questo 7 gennaio 2013 costituisca per tutti un momento di pausa per ritrovare energie.

Fra poche settimane saremo chiamati a scegliere il nuovo Parlamento. Il momento delle elezioni è molto delicato nella vita di uno Stato. Ciascun cittadino quando esercita il suo diritto di voto deve ricordare che si mette in gioco per concorrere allo sviluppo e alla crescita del proprio Paese.

La bandiera tricolore, che oggi salutiamo con gioia, è il simbolo di questo cammino, del legame con le storia europea, del mantenimento dell’identità nazionale; rappresenta l’orgoglio dell’appartenenza ad un mondo di valori, all’amore della Patria, ad una cultura millenaria, ad un comune sentire, al rispetto della laicità e della libertà religiosa.

E naturalmente ricorda la più importante fra tutte le battaglie: quella per la democrazia.

Buona festa a tutti. Viva l’Italia. Viva il tricolore”.

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