Da che si è insediata la Giunta Caselli, Area-Aree è stata nel mirino della nuova amministrazione. Come in una caccia vera, dapprima abbattendo la figura del direttore, poi attivando un mobbing serrato sulle collaboratrici, tutte donne e tra cui molte mamme,tutte giovani tra i 30 e 40 anni. Tutte ragazze di provata capacità e flessibilità in termini di orari, festivi e serali.
Area Aree nate nel 98 con le associazioni di categoria della città, Lapam, Confesercenti, Confcommercio C.N.A e i rappresentanti del Comune e del Comitato Commercianti , ha fornito servizi per concerti, per il Palazzo Ducale, per le convention, per le Fiere il Natale , il Giro d’Italia, le sale prove Rompianesi, le manifestazioni musicali e tutto quello di cui l’amministrazione comunale aveva bisogno, si è caricata con le banche anche di debiti per anticipare le spese che il Comune avrebbe dovuto fare pur di avere i risultati.
Alcune ragazze, tra cui una licenziata il giorno in cui è diventata mamma, facevano da guida al Palazzo Ducale, senza ricorrere a spese aggiuntive. Si occupavano del settore Turismo, che oggi viene delegato ad altri uffici. Perché è stata disdettata la convenzione con gli altri Comuni.
Perché la volontà pervicace di distruggere un a attività che dava occupazione?. Forse cambiare e sciogliere una struttura che vedeva collaborare anche le Associazioni di Categoria?
Forse per fare in modo che le attività vengano decise solo dall’Amministrazione?. Il risultato è che oggi tre dipendenti di Area –Aree sono disoccupate, tre ragazze anche laureate e che hanno acquisito grande esperienza e competenza. Gli altri addetti , non si capisce con quale criterio, sono passati ad altre mansioni.
Questa giunta accumula pasticci su pasticci e fa del male alle persone, non ricerca soluzioni che eventualmente,(conosciamo la situazione dei comuni), può ricercare anche con le associazioni e i gruppi consigliari, anche di minoranza, per scongiurare i licenziamenti.
Complimenti Sindaco, il regalo di Natale a queste persone è stata una lettera di licenziamento, non un panettone, ma un grosso magone che non si può digerire.
(SEL Sassuolo)
