martedì, 30 Aprile 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeAmbienteIntitolazione del parco pubblico di Spezzano a Iqbal Masih





Intitolazione del parco pubblico di Spezzano a Iqbal Masih

L’Amministrazione Comunale di Fiorano Modenese ha accolto la proposta del Ccr (Consiglio Comunale dei Ragazzi) di intitolare il parco pubblico di via Loira a Spezzano di Fiorano Modenese a Iqbal Masih, ragazzo pakistano ucciso a soli 13 anni per il suo impegno nella lotta alla schiavitù minorile e nella difesa dei diritti dei minori, e l’Amministrazione Comunale è stata ben felice di accogliere questa proposta. L’intitolazione del parco avrà luogo martedì 20 novembre, in concomitanza con la Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia: in programma vi sono attività di lettura di brani inerenti alla vita di Iqbal Mashil sui temi dello sfruttamento del lavoro minorile e sui diritti dell’infanzia, accompagnati da musica dal vivo.

Iqbal Masih nacque nel 1983 in una famiglia molto povera. Quando aveva cinque anni, la sua famiglia si indebitò per pagare le spese matrimoniali della primogenita, e Iqbal fu venduto dal padre al direttore di una fabbrica di tappeti, per il prestito di 26 dollari. Così fu costretto a lavorare ingiustamente come uno schiavo, incatenato a un telaio, per circa quattordici ore al giorno, per guadagnare solo una rupia (1 centesimo di euro). Lì conobbe molti ragazzini come lui, ad esempio un ragazzino un po’ più grande, il quale aveva una sorellina che veniva violentata dal direttore, e molti altri. Cercò parecchie volte di sfuggire al direttore della fabbrica, ma veniva trovato subito, e appena tornati in fabbrica, lo puniva gettandolo in una cisterna sotterranea chiusa da una grata quasi senza aria. Un giorno del 1992 uscì di nascosto dalla fabbrica/prigione e partecipò, insieme ad altri bambini, ad una manifestazione del “Fronte di Liberazione dal Lavoro Schiavizzato”, nella quale, si celebrava la «Giornata della Libertà», in cui Iqbal decise spontaneamente di raccontare la sua storia e la condizione di sofferenza degli altri bambini nella fabbrica di tappeti in cui lavorava. Gli avvocati del sindacato contribuirono a liberare lui e tutti gli altri bambini schiavi del lavoro minorile.

Dal 1993 Iqbal cominciò così a tenere una serie di conferenze internazionali sensibilizzando l’opinione pubblica mondiale sui diritti negati ai bambini nel suo paese e contribuendo al dibattito sulla schiavitù mondiale e sui diritti internazionali dell’infanzia. Nel dicembre del 1994 ottenne un premio di 15.000 dollari sponsorizzato dall’azienda di calzature, con la quale Iqbal, avrebbe voluto finanziare una scuola nel suo paese. Ricevette una borsa di studio, ma la rifiutò: aveva deciso di rimanere in Pakistan per aiutare ancora i bambini del suo paese. Grazie a lui circa tremila piccoli schiavi poterono uscire dal loro inferno: sotto la pressione internazionale il governo pakistano chiuse decine di fabbriche di tappeti.

Il 16 aprile 1995 Iqbal Masih venne assassinato mentre recava in bicicletta in chiesa. Aveva 13 anni. La polizia pakistana, in accordo con la mafia che l’aveva ucciso, scrisse che l’assassinio derivava da una discussione tra Iqbal e un contadino. Alcuni testimoni però affermarono di aver visto una macchina dai finestrini oscurati avvicinarsi a lui mentre era in bici e qualcuno, al suo interno, aprire il fuoco contro Iqbal.
















Ultime notizie