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Scuola d’infanzia Bologna: intervento dell’Assessore Marilena Pillati

“Le iniziative messe in atto dall’Amministrazione comunale d’intesa con l’Amministrazione scolastica statale per ridurre la lista di attesa nelle scuole d’infanzia comunali e statali cittadine in coincidenza con l’apertura dell’anno scolastico 2012/2013 (adeguamento della capienza nelle scuole idonee a questo scopo, apertura di 3 nuove sezioni a orario ridotto:

2 comunali – una al quartiere San Donato e una al Quartiere Savena – e 1 statale al quartiere San Vitale) hanno consentito di raggiungere un obiettivo importante ma non ancora sufficiente. Il Comune di Bologna – è bene ricordarlo – per l’apertura di nuove sezioni aveva richiesto all’Amministrazione statale 10 insegnanti, ma solo 3 sono stati quelli assegnati.

La lista di attesa, che a luglio era aumentata fino a 425 unità per effetto di un alto numero di domande fuori termine, è scesa a 314 nel mese di settembre, nonostante le ulteriori domande fuori termine che nel frattempo sono continuate ad arrivare e la disponibilità di 25 posti in scuole comunali e statali, che al momento sono ancora da assegnare.

I dati, confermando un andamento storico, dimostrano che è tuttora in corso un assestamento fisiologico per effetto sia di fenomeni legati a trasferimenti di abitazione e di residenza, che si verificano nei mesi estivi e che producono i loro effetti ad inizio d’anno scolastico, sia delle scelte di chi si trova ad avere assegnata una struttura pubblica e contemporaneamente una struttura privata convenzionata. Accanto ad aspetti fisiologici occorre poi segnalare anche un fenomeno ulteriore che ha allungato i tempi di attesa per l’assegnazione dei posti e che ci deve fare riflettere sui criteri futuri di gestione delle graduatorie: la rinuncia da parte di circa 80 famiglie all’assegnazione di un posto in una scuola comunale o statale, sebbene indicata nelle preferenze al momento della domanda.

I dati della lista d’attesa evidenziano comunque ancora un’anomalia rispetto agli anni precedenti, non del tutto riassorbibile naturalmente.

L’Amministrazione comunale, come già annunciato dal Sindaco in occasione dell’inaugurazione del nido aziendale della GD il 1° ottobre scorso, ha ritenuto, pur in un contesto finanziario di estrema difficoltà, di dover fare uno sforzo straordinario per sostenere il diritto di ciascun bambino e di ciascuna bambina a frequentare la scuola dell’infanzia.

La Giunta, quindi, sulla base di un’ulteriore ricognizione messa in atto dai settori interessati nel corso dei mesi estivi, ha oggi approvato un piano di interventi straordinari che determineranno l’apertura tra novembre e dicembre di altre 4 sezioni comunali a orario ridotto nei quartieri Navile, Porto e Saragozza e di 2 ulteriori sezioni a partire da gennaio 2013 per un totale di 144 posti aggiuntivi.

Il perdurare della latitanza dello Stato su questo ordine di scuola e la riduzione delle risorse complessivamente disponibili in ambito locale e regionale per sostenere interventi straordinari in questo ambito, conseguenza anche questo delle minori risorse trasferite dall’ Amministrazione statale, costituiscono una realtà fortemente penalizzante per il Comune e per le famiglie bolognesi.

A partire dai prossimi mesi tutti i margini di iniziativa percorribili verranno messi in atto da parte dell’Amministrazione comunale, già in vista dell’anno scolastico 2013/2014, nei confronti di tutti gli interlocutori istituzionali, in primis della Amministrazione statale.

Serve un forte coordinamento di tutti gli attori istituzionali e sociali presenti sul territorio e una iniziativa straordinaria per riuscire a garantire in ogni caso, anche in questo scenario, il percorso formativo dei bambini dai 3 ai 6 anni come primo gradino del diritto allo studio.

Si tratta, infatti, di un diritto che non possiamo considerare più come scontato, quanto piuttosto di un diritto da riconquistare. In questa prospettiva l’Amministrazione comunale continuerà a fare la sua parte e si impegnerà anche a ricordare a tutti, se ve ne fosse bisogno, che nessuno può esimersi dal fare la propria in materia”.

















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