Le norme contenute nella riforma del mercato del lavoro ”non sono contro le imprese, sono a favore della produttività del lavoro perchè contratti mordi e fuggi non consentono di investire sulla formazione, sul capitale umano che permette di accrescere anche la produttività”. Lo ha detto il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, intervenendo stamane a Modena al convegno “La riforma del lavoro in una prospettiva di crescita”, organizzato dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e dalla Direzione Provinciale del Lavoro di Modena.
”Non si è mai voluto penalizzare le imprese – ha proseguito – siamo convinti che alcune innovazioni di flessibilità non abbiano funzionato come si sarebbe voluto e hanno creato, da un lato, forme di precariato. Questa situazione – ha puntualizzato ancora – non è servita alle imprese, se si guarda la produttività negli ultimi 15 anni è stata stagnante e in alcuni anni decrescente”.
Il ministro ha osservato che ”l’intervallo” di tre mesi tra un contratto a tempo determinato e un nuovo contratto sempre a tempo determinato, ”sta creando qualche problema. Me ne rendo conto – ha aggiunto – sto ricevendo molte lettere e quindi studieremo qualche altra soluzione”.
Disponibilità a discutere ”ogni punto” della riforma con il mondo delle imprese, ma anche la convinzione che ”non si smantella” una riforma ”sulla presunzione che non funziona”. E’ quanto ha detto il ministro, indirizzando le sue parole al presidente di Confindustria Giorgio Squinzi. ”La disponibilita’ – ha aggiunto – e l’apertura è massima”. ”A Squinzi – ha aggiunto Fornero – dico guardiamo con molta apertura e con attenzione anche per discutere su ogni punto”.
Il ministro, registrando lo scetticismo di esperti stranieri sul funzionamento in Italia dell’apprendistato, ha sottolineato che ”ci sono tanti colleghi economisti della mia vita precedente e della mia vita prossima…”, lasciando quasi intendere il desiderio di tornare a fare l’economista una volta chiusa l’esperienza di governo.