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L’ “Onda beat” prosegue in piazza Grande a Modena con due concerti

Prosegue l’onda beat di “Modena, 29 settembre” con due concerti gratuiti, in programma venerdì 5 e sabato 6 ottobre alle 18.30 sotto i portici di piazza Grande, davanti alla Galleria Europa che ospita fino al 14 ottobre la mostra “Avanzi di Balera” a cura di Massimo Masini.

Venerdì 5 ottobre, 50esimo anniversario dell’uscita del primo disco dei Beatles “Love me do”, fino alle 20.30 si potranno ascoltare i “Beat Repeat” ripercorrere il repertorio dei Fab Four di Liverpool dagli esordi sino al 1966.

I “Beat repeat” sono una tribute-band che riunisce diversi musicisti di complessi storici del beat modenese, tra i quali i “Diavoli neri” e i “Blahh!”. Il gruppo è formato da: Rodolfo “Dodo” Tamagnini, già batterista nei MO 18, nei Vagabondi, nei Tigre, nei Cefra e nell’orchestra di Camillo Cartolari (“Camillo Santamaria”); Vitaliano “Vito” Lusvardi, attuale titolare del negozio Casa della Musica e già bassista con Le Onde, The Moonlight, i Diavoli Neri; Luciano Gaddi, già chitarrista e cantante nei Wonders, The Cats, nei Teens e nei Blahh!; Giordano Lugli, già cantante e chitarrista nei Big Boys e nei Diavoli Neri; Omar Tedeschini, già tastierista e cantante nei Ribots, negli Arcieri, nei V-10, nei Jimmy James Browning, negli Indian Job e nelle Ore di Punta.

Sabato 6 ottobre, ancora dalle 18.30 alle 20.30, altre due ore di musica beat dal vivo, stavolta con i “Radio Luxembourg” che ripropongono i più noti successi di quegli anni nello spettacolo “45 giri fa”, mixando le ‘cover’ incise da gruppi e cantanti italiani dell’epoca con le versioni originali, inglesi o americane, dalle quali i complessi italiani spesso attingevano.

I “Radio Luxembourg” sono: Alessandro Gibellini, già batterista nei Dippers poi cantante-chitarrista nei Carpe Diem; Maurizio Botti, già tastierista nei Tigre e nei Cefra; Gigi Bertolini, unico non reduce dai mitici anni Sessanta ma apprezzatissimo batterista session-man nato musicalmente al circolo Wienna 20 anni dopo; Giorgio Masi, bassista-cantante nei Blahh!, con Jimmy James Browning, nei Bulldog e con Camillo Santamaria; Maurizio Dondi, chitarrista rigorosamente “beatlesiano” con gli Angeli, poi dedicatosi quasi esclusivamente all’elettronica applicata all’amplificazione.

Dal vastissimo repertorio dei Radio Luxemburg, tra i brani che suoneranno in piazza Grande non mancheranno di certo “Che colpa abbiamo noi” dei Rokes e “California dreamin’” dei Mamas & Papas, “Un ragazzo di strada” dei Corvi e “Barbara Ann” dei Beach Boys, “Satisfaction” dei Rolling Stones, “Io ho in mente te” dell’Equipe 84, “Get back” dei Beatles e “Come potete giudicar” dei Nomadi.

Mostre e concerti beat, curati per iniziativa dell’assessorato al Centro storico del Comune da Massimo Masini, collezionista ed esperto del fenomeno, sono tra gli eventi collaterali di “Modena 29 settembre” che tengono vivo il filo rosso che lega la giornata al periodo in cui la città è stata “capitale” del Beat italiano.

Negli spazi della Galleria Europa in piazza Grande fino al 14 ottobre è visitabile la mostra “Avanzi di Balera”. Il titolo è lo stesso del libro, una “gallery” con più di 500 tra cartoline, manifesti, dischi e foto originali, realizzato da Masini per l’editrice modenese Anniversary Books di Paolo Battaglia. E la mostra rappresenta, appunto, un estratto del materiale raccolto e contenuto nel volume: 90 foto, 2 vetrine di oggetti e documenti dei “Sixties”, slide-show non stop. “Avanzi di balera” è aperta fino da lunedì a venerdì dalle 9 alle 13; lunedì, martedì, giovedì e venerdì anche dalle 15 alle 18.30; sabato e domenica dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19.30.

Sotto i portici davanti alla mostra c’è un juke box con 100 dischi della Modena Beat che, inserendo una moneta da 50 centesimi, consente di selezionare e ascoltare un successo dell’epoca.

Sempre in piazza, grazie a stendardi esposti sotto i portici di Palazzo Comunale, i modenesi possono fare un viaggio tra le immagini dei 45 giri registrati dai protagonisti Beat sbocciati a Modena e provincia: 60 copertine dei dischi di Caterina Caselli, Guccini, I Nomadi, l’Equipe 84, ma anche delle Scimmie, primo gruppo beat tutto femminile, e di gruppi storici come i Diavoli Neri.

















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