Un contributo di solidarietà di 50 milioni di euro per Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, colpite dal sisma del maggio scorso: lo hanno costituito le Regioni italiane, attraverso la riprogrammazione dei propri Programmi Operativi del Fondo Sociale Europeo. La quota di competenza della Regione Emilia-Romagna è pari a 45 milioni e 714 mila euro, di cui 5 già disponibili perché provenienti dalla propria riprogrammazione, e 40 in arrivo dalle altre Regioni. Le risorse contribuiranno a superare le difficoltà causate dal terremoto e a dare piena attuazione agli obiettivi del Programma operativo in corso 2007-2013.
La disponibilità della Commissione europea a consentire la riprogrammazione delle risorse delle Regioni è stato testimoniato dalla delegazione in visita questa mattina a Bologna. La Commissione ha sottolineato il supporto che intende dare alla comunità, per sottolineare l’importanza dell’investimento sulle persone per affrontare la ricostruzione. All’incontro hanno preso parte l’assessore regionale alla Formazione e Lavoro Patrizio Bianchi, il vice direttore generale della Direzione Economia sociale di Mercato e Direzione Occupazione, Affari sociali, Inclusione della Commissione europea Zoltan Kazatsay, Nicolas Giber-Morin e Pietro Tagliatesta della Direzione Economia sociale di Mercato negli Stati membri della Commissione Ue. La Commissione europea prosegue la visita nel pomeriggio a Mirandola, incontrando i rappresentanti delle istituzioni locali, di alcune aziende biomedicali, delle scuole e della formazione professionale.
“Queste risorse, che speriamo arrivino per l’inizio dell’anno prossimo, rappresentano due cose importanti – ha sottolineato l’assessore Patrizio Bianchi – una grande solidarietà, certo, e anche l’estrema serietà che è stata riconosciuta alla Regione Emilia-Romagna nella gestione dei fondi europei, così come nella programmazione e nella progettazione”.
“L’Unione europea riconosce il ruolo strategico svolto dalla Regione Emilia-Romagna a livello nazionale ma anche europeo – ha detto il vice direttore Zoltan Kazatsay – Per questo la Commissione ha deciso di intervenire quanto prima per sostenerla in questo momento di difficoltà dovuta al sisma”.
La crisi economica già in atto è stata acuita dagli eventi sismici. Nel territorio colpito, un’area molto ampia che coinvolge 54 Comuni nelle Province di Bologna, Modena, Ferrara e Reggio Emilia, vivono oltre 767 mila persone, di cui circa 90 mila straniere. A causa del terremoto il 14,8% della popolazione ha temporaneamente perso il lavoro, e il 15,6% ha perso il proprio reddito. Una situazione particolarmente grave, se si tiene conto che in questa area viene prodotto il 2% del Pil dell’intero Paese. Solo nel territorio della ‘zona rossa’, i dodici Comuni più colpiti, sono 2.919 le aziende con 6.705 dipendenti. La stima complessiva tra i danni e i costi dell’emergenza ammontano ad oltre 12 miliardi e 200 milioni di euro.
La Commissione ha espresso l’apprezzamento per la scelta delle Regioni italiane di voler contribuire con risorse dei propri programmi di Fondo Sociale Europeo a sostenere i territori colpiti. Grazie alle risorse aggiuntive messe a disposizione dalle Regioni italiane, l’Emilia-Romagna è in grado di avviare la concertazione con le parti sociali per elaborare iniziative progettuali per questo territorio messo duramente alla prova.
La programmazione sarà comunque attuata tenendo conto di quanto già realizzato, avendo come riferimento la strategia Europa 2020 e i diversi documenti e raccomandazioni della Commissione e del Parlamento Europeo. La riprogrammazione rappresenta per l’Emilia-Romagna non solo un supporto per attivare le azioni per fronteggiare e superare le difficoltà dovute al sisma, ma anche una occasione per anticipare il futuro Programma Operativo. Come è stato sottolineato l’obiettivo non è solo quello di ritornare alle condizioni antecedenti al terremoto, ma guardare al futuro e promuovere lo sviluppo del sistema produttivo e migliorare le condizioni di una comunità duramente provata.
Le risorse contribuiranno pertanto a rafforzare, potenziare e consolidare le opportunità per le persone e per le imprese e quindi quell’insieme di opportunità che costituiscono l’infrastruttura educativa e formativa: formazione per la qualificazione e l’inserimento lavorativo dei giovani, esperienze di mobilità transnazionale, azioni a sostegno di nuova occupazione, interventi rivolti alle imprese per accompagnarle alla ripresa produttiva, interventi per l’innalzamento delle competenze dei distretti e dei comparti produttivi etc.
Nell’incontro sono stati presentati i dati sull’attuazione del PO regionale per evidenziare la necessità di una programmazione straordinaria a sostegno delle aree colpite e per sottolineare la capacità e l’impegno della Regione a rendere disponibili in tempi brevi le azioni aggiuntive.
L’andamento del Por 2007-2013
Al 31 agosto 2012, la Regione Emilia-Romagna ha impegnato l’80% del Programma Operativo FSE, mentre le spese si attestano al 62% del Programma. Rispetto ai dati al 31.12.2012 presenti nel Rapporto Annuale di Esecuzione, gli impegni sono aumentati di 3,7 punti percentuali, mentre le spese di quasi 10 punti.