Il giorno 15 ottobre è stata convocata l’assemblea degli azioni per trattare, tra l’altro, l’approvazione della fusione per incorporazione di Acegas-Aps Holding S.r.l. (la municipalizzata dei comuni di Padova e Trieste) in Hera ed in quella occasione verranno nominati altri 3 amministratoti e un sindaco revisore, rimpolpando notevolmente il costo finale degli emolumenti da pagare agli amministratori della “nuova Hera”.
Visto che i titolari di almeno un 40° del capitale sociale possono chiedere un’integrazione dell’ordine del giorno chiediamo ai sindaci proprietari di Hera se siano interessati o meno a discutere in assemblea sugli alti emolumenti pagati agli amministratori di Hera o se per loro la cosa va bene così.
Noi riteniamo che è il caso di proporre una drastica riduzione degli emolumenti proprio in questa fase di crisi che travolge tutti, anche gli utenti di Hera. Riteniamo che lo stipendio massimo ed omnicomprensivo debba essere non più alto di euro 294.000, importo previsto anche dal decreto Monti sugli stipendi massimi che un “servitore dello Stato”, in questo caso un “servitore degli Enti Pubblici”, debba ricevere.
Come PdCI, visto che saremo presente all’assemblea con una capitale sociale rappresentato del 0,002%, sollevare questa questione, come abbiamo già fatto in quella di Iren costringendo i sindaci reggiani a prendere posizione sulla vicenda.
Tenuto conto che gli azioni possono presentare domande scritte inerente l’ordine del giorno, da presentare entro il 10 ottobre, ci mettiamo a disposizione dei cittadini ed degli utenti di Hera per riportare domande specifiche di cui riceveremo risposta scritta dalla società.
(Donato Vena, Segretario provinciale del PdCI di Reggio Emilia)